Gli uomini hanno provato fin dall'antichità un bisogno
"religioso": il bisogno di comunicare con Dio o con gli dei, di farli
parlare e di rappresentarli... in una parola di renderli umani. In effetti il
Divino è troppo distante e freddo e non si sa neppure che cosa sia. Che cos'è?
Luce? Energia?
In realtà, la trascendenza non
possiamo immaginarla, altrimenti che trascendenza sarebbe? Ed ecco che nascono
i miti sugli dei, dove questi parlano, discutono, litigano, si arrabbiano,
odiano e amano. Dai miti greci o induisti alla Bibbia o al Ramayana. Ad un
certo punto nasce il mito cristiano, dove finalmente Dio, fattosi uomo, parla e
agisce come un uomo... ma, ahimé, fa gli stessi errori degli uomini e ha le
loro stesse paure e i loro stessi limiti. Diventa umano, troppo umano. E quindi
oggi bisogna lasciarselo alle spalle per ritrovare il senso della trascendenza.
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