Dice il
Dhammapada, la popolare opera buddhista:
L'ignorante crede che il male compiuto,
finché non giunge a maturazione, sia come miele.
Ma, quando giunge a maturazione,
egli soffrirà.
Ogni azione produce un frutto che prima o poi, in questa vita o
nelle successive, giungerà a maturazione, producendo conseguenze positive o
negative per chi l'ha compiuta. Scopo dell'individuo consapevole è interrompere
questo accumulo di karma.
Oggi a noi sembra
impossibile accettare l'idea del karma e della reincarnazione. Ma, al di là
delle interpretazioni più elementari, dobbiamo riconoscere che nascere in una
certa famiglia, in un certa epoca o in una certa regione non è come nascere in
un'altra famiglia, in un'altra epoca o in un altro paese. C'è dunque qualcosa
che ci precede: un'eredità o un patrimonio genetico che viene da molto lontano.
Ognuno di noi proviene da una lunga catena di generazioni che risale alla notte
dei tempi e che si porta dietro una dotazione particolare. Ognuno di noi porta
una staffetta che gli è stata consegnata da altri.
Ognuno di noi incarna in tal senso un numero enorme di esistenze
ed è già vissuto innumerevoli volte.
«Le qualità innate che troviamo in un uomo e mancano in un altro
non sono il grazioso regalo di qualche divinità sconosciuta, ma il frutto delle
azioni personali di ogni uomo in un'altra vita"
Arthur Schopenhauer
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