mercoledì 1 maggio 2019

L'eredità psicologica


Dice il Dhammapada, la popolare opera buddhista:

L'ignorante crede che il male compiuto,
finché non giunge a maturazione, sia come miele.
Ma, quando giunge a maturazione,
egli soffrirà.

Ogni azione produce un frutto che prima o poi, in questa vita o nelle successive, giungerà a maturazione, producendo conseguenze positive o negative per chi l'ha compiuta. Scopo dell'individuo consapevole è interrompere questo accumulo di karma.
       Oggi a noi sembra impossibile accettare l'idea del karma e della reincarnazione. Ma, al di là delle interpretazioni più elementari, dobbiamo riconoscere che nascere in una certa famiglia, in un certa epoca o in una certa regione non è come nascere in un'altra famiglia, in un'altra epoca o in un altro paese. C'è dunque qualcosa che ci precede: un'eredità o un patrimonio genetico che viene da molto lontano. Ognuno di noi proviene da una lunga catena di generazioni che risale alla notte dei tempi e che si porta dietro una dotazione particolare. Ognuno di noi porta una staffetta che gli è stata consegnata da altri.
Ognuno di noi incarna in tal senso un numero enorme di esistenze ed è già vissuto innumerevoli volte.

«Le qualità innate che troviamo in un uomo e mancano in un altro non sono il grazioso regalo di qualche divinità sconosciuta, ma il frutto delle azioni personali di ogni uomo in un'altra vita
Arthur Schopenhauer

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