Quando c’è una guerra, molti
soldati e civili vengono colpiti da uno stress dovuto alle atrocità cui hanno
assistito. Ma, per le persone sensibili, la vita stessa è una guerra. E non
riescono a liberarsi della sensazione e del ricordo dei drammi che hanno visto
o subito. A ben vedere, uccisioni, stragi, attentati, violenze, stupri, perdite,
sconfitte, morti, ferite, scontri e insomma traumi di ogni genere avvengono
tutti giorni, senza bisogno di guerre particolari.
Con la meditazione, possiamo
rivivere le esperienze che, altrimenti, sarebbero intollerabili. Nel suo spazio
protetto, possiamo ricordare anche i momenti di tregua o certi particolari
piacevoli trascurati (per esempio quel giorno c’era un bel sole…). E possiamo
anche risalire ai tempi (magari infantili) in cui non avevamo ancora fatto
queste esperienze.
Sì, ci sono stati anche
momenti piacevoli e bei tempi. E possiamo farci invadere da questi ricordi.
Le sensazioni orribili non
spariranno, ma con esse emergeranno anche panorami più vasti e compositi, in
cui le esperienze negative saranno ridimensionate.
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