mercoledì 1 aprile 2015

Santi immobili

Come avevamo ampiamente previsto, è stato raggiunto un accordo fra Stato e Chiesa, secondo cui il Vaticano non pagherà mai un euro di tasse sugli immobili. Si stabilisce infatti che saranno esentati gli immobili “destinati esclusivamente allo svolgimento, con modalità non commerciali, di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché delle attività di religione o di culto”.
Una presa in giro. Perché il Vaticano non dichiarerà mai che un suo immobile non rientra in una di queste attività.
Pagheremo noi anche per le immense proprietà della Chiesa.
Felici?

Eppure, l’intera religiosità cattolica si basa, come ho mostrato in precedenza, su un rapporto “commerciale” con il suo presunto Dio. Dare e avere, premi e castighi, investimenti in buone azioni, ricompense, sconti di pena, acquisizioni di meriti, amministrazioni oculate, frutti, ecc. Non stiamo per celebrare l’ennesima vendita delle indulgenze?

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