La prima cosa da fare quando veniamo colpiti dalla sofferenza è
riconoscerla. E non cercare di negarla, di nasconderla, di
sminuirla o di reprimerla, così come succede nella mentalità americana
dove ci si dice: “Va tutto bene, è tutto o.k.”
No, non va bene affatto.
Siamo stati colpiti da un dolore, un trauma, uno shock, una perdita, ecc,
e soffriamo. E questo , prima o poi, capita a tutti.
Dobbiamo esserne consapevoli se vogliamo superarlo. Se invece non lo
ammettiamo, scaverà dentro di noi ferite profonde che non si rimargineranno più
e che, ad un certo momento, si metteranno di nuovo a sanguinare.
Non è l’ottimismo di maniera o il pensiero positivo che ci salveranno.
Dobbiamo riconoscere che la sofferenza fa parte della condizione umana.
Tanto vale guardarla in faccia - e illuminarla.
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