Noi non dobbiamo diventare santi (questo, mai!). Non dobbiamo diventare
asceti rinsecchiti che non sanno più che farsene della vita. Ma dobbiamo
sviluppare una vita spirituale che ci permetta di non ridurre tutto alla
dimensione mondana. E chiunque può farlo, al di là delle religioni
precostituite. Sono la ricerca personale, il raccoglimento, la riflessione e la
meditazione, che ci consentono di non limitarci alla superficie dei fenomeni,
degli avvenimenti, dei pensieri, dei sentimenti e delle emozioni. C’è sempre
qualcosa di più.
Quel di più, assolutamente individuale, “nostro”,originale - è la vita
dello spirito.
Non esiste una dimensione collettiva dello spirito.
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