Non si può separare negli uomini la possibilità di essere felici dalla
possibilità di subire grandi dolori. Esistono persone che sono felici per
natura, o perché hanno un temperamento più positivo o perché non sono state
ancora toccate da grandi dolori.
Ma questa felicità ingenua può essere fragilissima e può essere spazzata
via ad ogni istante. Comunque, ha poco a che fare con la felicità matura di chi
ha conosciuto il dolore e lo ha superato. In tal senso, la sofferenza dà una
marcia in più a chi l’ha sperimentata e oltrepassata.
Il problema dunque è di resistere al dolore quando ci colpisce,
ricordandoci che c’è comunque una possibilità di felicità o per lo meno di
serenità. Quando il mare è mosso e infuria la tempesta, dobbiamo ricordarci che
anche questa passerà e che torneranno giorni di sole.
Se invece ci si chiude nel proprio dolore, ci si chiude alla gioia e si
entra in uno stato di non vita, che non ci permette di andare avanti.
Dobbiamo dunque far tesoro delle nostre esperienze di gioia e
immagazzinarle… per i tempi bui. Proprio come si può fare con l’energia solare.
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