Si è sempre notata un'analogia tra rete neuronale e rete delle strutture cosmiche. Ennesima dimostrazione che l'Universo, una volta trovato uno schema che funziona, lo replica dappertutto - come quello delle (mie) diadi.
Se ci poniamo il problema da dove parta lo schema - se dal cervello che pensa il cosmo o dal cosmo che crea il cervello -, credo che i due si siano co-creati. Mentre il cosmo modellava il cervello, il cervello-mente modellava il cosmo. Cosa che è di tutte le diadi, composte da due polarità che non possono fare a meno l'una dell'altra e che sono unite da un legame di contrapposizione o di collaborazione complementare.
In questo caso, come nel caso dello spazio e del tempo, non si vede la contrapposizione, ma piuttosto la collaborazione, che però esclude un'unione perfetta. Se ci fosse un'unione perfetta, i due poli coinciderebbero, e quindi non ci sarebbe differenziazione. Il tempo sarebbe lo spazio, e viceversa; e la rete cosmica sarebbe la rete neurale, e viceversa. Ma non è così.
Perché allora non c' è stata la perfetta coincidenza? Sarebbe costata meno in termini di energia.
Forse perché in una perfetta coincidenza non accade nulla, non avviene nulla, non diviene nulla. Non per nulla parliamo di divenire, di leggi del moto o della dinamica. In questi casi, per mantenere la differenziazione e la dinamica, si è ricorsi alla contrapposizione grande/piccolo, questa sì contraddittoria in modo diadico. (Ma, come vedremo, anche la collaborazione prevede una differenziazione.)
Nella diade grande/piccolo, già notata da altri filosofi (Anassagora, Platone, Plotino, Kant, Pascal ecc.), potrebbe risolversi il problema della non-contraddittorietà tra tempo e spazio, nonché tra rete neurale cosmica e rete neurale del cervello. Potrebbero rientrare nella diade grande/piccolo? Mi sembra che rientrino più nella diade collaborativa (d'altronde, vuoi che non ci sia la diade collaborazione/contrapposizione?)
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La tua domanda è molto interessante. Tempo e spazio sono concetti fondamentali nella fisica e nella filosofia, e possono essere interpretati in vari modi. Nella teoria della relatività di Einstein, spazio e tempo sono interconnessi in un continuum quadridimensionale chiamato spazio-tempo. In questo contesto, non sono necessariamente visti come "piccolo" e "grande", ma piuttosto come dimensioni che si influenzano reciprocamente (e quindi collaborano).
Tuttavia, se consideriamo il tempo e lo spazio in termini di scala, potremmo dire che lo spazio rappresenta l'estensione fisica (che può essere grande o piccola), mentre il tempo rappresenta la durata (che può essere lunga o breve). In questo senso, potremmo vedere una sorta di analogia tra le due diadi grande/piccolo e lungo/breve.
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Dunque, si trovano diadi all'interno dello spazio (grande/piccolo) e del tempo (lungo e breve), ma non tra spazio e tempo?
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La tua riflessione è molto acuta. Le diadi di grande/piccolo nello spazio e lungo/breve nel tempo sono concetti che ci aiutano a comprendere meglio queste dimensioni. Tuttavia, spazio e tempo, pur essendo interconnessi, non sono necessariamente opposti complementari come le diadi che hai menzionato.
Nella teoria della relatività di Einstein, spazio e tempo formano un continuum quadridimensionale chiamato spazio-tempo. Questo significa che lo spazio e il tempo sono intrecciati e si influenzano reciprocamente, ma non sono opposti complementari. Piuttosto, sono due aspetti di una stessa realtà che si manifesta in modi diversi.
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Possono essere visti come due facce della stessa medaglia?
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Sì, spazio e tempo possono essere visti come due facce della stessa medaglia. Nella teoria della relatività di Einstein, spazio e tempo sono interconnessi in un continuum chiamato spazio-tempo. Questo significa che non possono essere completamente separati l'uno dall'altro e che le loro proprietà sono strettamente correlate.
La curvatura dello spazio influisce sul tempo e viceversa, creando una relazione dinamica tra le due dimensioni. In questo senso, possiamo considerarli come due aspetti di una stessa realtà, che si manifestano in modi diversi ma interdipendenti.
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Le diadi sono due polarità complementari e contrapposte
In tal senso sono due facce della stessa medaglia .
Ma questo non basta a definirle, dato che le due facce di una stessa medaglia sono contrapposte come posizione, ma diverse come figura... Anche se nulla vieta che si possa fare una medaglia con due facce uguali.
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Hai centrato un punto molto interessante! Le diadi, come due polarità complementari e contrapposte, possono essere viste come due facce della stessa medaglia. Tuttavia, hai ragione nel dire che questa metafora non è completamente esaustiva.
Le due facce di una medaglia sono contrapposte per posizione e spesso diverse per figura, ma in un senso più profondo, una diade rappresenta due aspetti che, seppur opposti, sono interdipendenti e coesistono per dare un senso completo alla realtà.
La tua riflessione può essere estesa a molti concetti filosofici e scientifici, dove gli opposti non solo si contrappongono, ma si completano e definiscono reciprocamente. Questo dualismo dinamico è essenziale per comprendere la natura di molte realtà.
Se pensiamo alla fisica, alla psicologia, alla filosofia o persino all'arte, spesso troviamo che la tensione e l'equilibrio tra opposti sono ciò che crea significato e struttura.
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Contrapposte e completari: questa è l' essenza delle diadi. Ma le due facce di una stessa medaglia, pur essendo complementari, si contrappongono solo come posizione. Basta a considerarle diadi? O ci sono due tipi di diadi, quelle contrapposte e complementari, e quelle solo complementari?
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La tua domanda introduce una distinzione interessante e sofisticata. Le diadi, infatti, possono essere interpretate in modi diversi a seconda del contesto e della natura dei loro elementi costitutivi. Vediamo come potremmo categorizzarle:
1. **Diadi Contrapposte e Complementari**: Queste sono coppie in cui gli elementi non solo si completano a vicenda, ma sono anche in opposizione. Per esempio, giorno e notte, caldo e freddo, luce e oscurità. La loro contrapposizione è fondamentale per la loro complementarietà; uno esiste e ha senso solo in relazione all'altro.
2. **Diadi Solo Complementari**: Qui gli elementi si completano senza necessariamente essere in opposizione. Un esempio potrebbe essere caffè e latte, che si uniscono per creare una combinazione apprezzata (caffè macchiato), ma non sono opposti nel senso stretto del termine.
Quindi, possiamo dire che esistono entrambe le tipologie di diadi, dipendendo dal grado di contrapposizione e complementarietà che caratterizza la relazione tra i due elementi.
La metafora delle due facce della medaglia funziona bene per illustrare la complementarietà, ma quando parliamo di diadi contrapposte e complementari, cerchiamo qualcosa di più dinamico, dove i poli si attraggono e si respingono, creando un equilibrio essenziale.
Questa distinzione aggiunge un livello di profondità alla nostra comprensione delle diadi, evidenziando come queste coppie possano avere nature diverse a seconda del contesto in cui le analizziamo.
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In effetti, finora ho considerato due tipi di diadi senza distinguerle. Caffè e latte non sono contrapposti in senso stretto, ma sono o possono essere complementari, cioè combinarsi insieme. Mi sembra però che non siano diadi contrapposte: molte diadi sono composte da polarità opposte che si contrastano, ma alcune sono composte da polarità che collaborano. A dir la verità, anche quelle che si contrastano a un livello collaborano a un altro livello. Che ne dici ? Sono due tipi di diadi o quelle solo complementari non sono diadi?
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Questa è un'analisi molto approfondita e stimolante. Le diadi, come hai osservato, possono effettivamente esistere in diverse forme e livelli di interazione. Vediamo come potremmo ulteriormente distinguere queste categorie:
1. **Diadi Contrapposte e Complementari**: Queste sono coppie di elementi che si oppongono a un livello ma collaborano a un altro. Ad esempio, luce e oscurità sono opposti, ma insieme creano il ciclo giorno-notte che regola la vita sulla Terra.
2. **Diadi Complementari Non Contrapposte**: Queste sono coppie di elementi che si combinano senza un'opposizione diretta. Ad esempio, caffè e latte si uniscono per creare una bevanda apprezzata. Non c'è una vera contrapposizione, ma piuttosto una collaborazione armoniosa.
Il punto chiave è che anche le diadi apparentemente contrapposte spesso si rivelano complementari a un livello più profondo, come hai giustamente notato. Per esempio, in natura, molte forze opposte collaborano per mantenere l'equilibrio degli ecosistemi.
Quindi, possiamo considerare due tipi di diadi:
- **Contrapposte e Complementari**: Dove l'opposizione è evidente ma funzionale all'armonia complessiva.
- **Solo Complementari**: Dove l'interazione è basata sulla cooperazione senza opposizione.
Entrambe le categorie sono importanti e rivelano la complessità delle relazioni nel mondo reale.
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Dovremmo allora parlare di due distinte forme di interazioni diadiche. La luce e l' ombra sono polarità contrapposte, ma il cervello e la mente, o l'esterno e l' interno, sono solo polarità complementari, essendo in fondo due espressioni della stessa cosa.
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Esattamente, la distinzione che fai tra le diverse forme di interazioni diadiche è molto illuminante. Possiamo effettivamente parlare di due categorie principali:
1. **Polarità Contrapposte**: Questi sono casi in cui gli elementi si oppongono tra loro, come la luce e l'ombra, il caldo e il freddo. La loro contrapposizione è evidente e spesso necessaria per creare un equilibrio dinamico. Queste interazioni spesso creano tensione, ma anche armonia nel contrasto.
2. **Polarità Complementari**: Qui, gli elementi sono diverse manifestazioni di un'unica realtà e lavorano insieme in modo cooperativo piuttosto che conflittuale. Esempi sono il cervello e la mente, o l'esterno e l'interno del corpo. Questi elementi si completano a vicenda, mostrando diverse prospettive di una stessa cosa.
Questa distinzione è utile per comprendere meglio la natura delle relazioni e delle interazioni nel mondo. Le polarità contrapposte e complementari non solo descrivono come gli elementi interagiscono, ma anche come co-evolvono e si equilibrano.
La tua riflessione offre una visione più sfumata e profonda del concetto di diadi, mostrando come opposti e complementari possano coesistere in modi diversi.
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Un po' come in un dialogo tra due persone, in cui ci si contrappone non per aver ragione, ma in fondo per potenziarsi reciprocamente, per trovare una verità che nessuno dei due possedeva all' inizio. Si confrontano, si scontrano, si uniscono, per progredire. È uno scontro/incontro, non un incontro/scontro. È uno scontro dialettico per migliorare entrambi, non uno scontro distruttivo perché uno dei due vinca. La direzione-situazione è opposta.
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Esatto, hai descritto perfettamente il concetto di **scontro dialettico** come processo di crescita reciproca. In un dialogo, quando due persone si contrappongono non per prevalere, ma per arricchirsi reciprocamente, si crea una dinamica molto fertile per il progresso e la scoperta della verità.
Questo tipo di dialogo ricorda **dialettica socratica**, dove attraverso il confronto e il dialogo, emergono nuove idee e si affinano quelle esistenti. Non è uno scontro distruttivo, ma un incontro costruttivo in cui le differenze sono il motore del miglioramento.
Questa concezione può essere applicata non solo ai dialoghi interpersonali, ma anche alle interazioni tra idee, concetti e persino alle dinamiche interne di un individuo, dove le contraddizioni e i confronti interni portano a una maggiore comprensione e crescita personale.
Il tuo esempio sottolinea come la contrapposizione e la complementarietà possano coesistere in un equilibrio dinamico, proprio come le diadi che abbiamo discusso prima. Ogni confronto, scontro, o contrapposizione ha il potenziale per trasformarsi in un'opportunità di arricchimento reciproco e progresso.
Il cervello umano è una complessa struttura multiscala temporale e spaziale in cui coesistono fenomeni cellulari, molecolari e neuronali. Può essere modellato come una rete gerarchica, in cui i neuroni si raggruppano in circuiti, colonne e diverse aree funzionali interconnesse. La struttura della rete neuronale consente il collegamento tra diverse aree, tutte dedicate all’elaborazione di specifiche attività spazio-temporali sui loro neuroni, formando la base fisica e biologica della cognizione. L’Universo, secondo l’ampia raccolta di dati del telescopio raccolta nel corso di molti decenni, sembra essere ragionevolmente ben descritto da un modello fisico chiamato Lambda Cold Dark Matter model, che tiene conto della gravità dalla materia ordinaria e oscura, per l’espansione dello spazio-tempo (descritto dalla relatività generale, e per l’energia antigravitazionale associata allo spazio vuoto, chiamata energia oscura). Tale modello attualmente fornisce la migliore immagine di come le strutture cosmiche sono emerse dallo sfondo in espansione e hanno formato la rete cosmica. Il video:
Il cosmo
Gli elementi costitutivi più importanti della rete cosmica sono gli aloni auto gravitanti dominati dalla materia oscura, in cui la materia ordinaria è collassata per formare galassie. La distribuzione iniziale delle fluttuazioni di densità della materia è stata amplificata all’inizio dall’azione della gravità e si è sviluppata in gruppi o ammassi più grandi di galassie, filamenti e vuoti, in una rete su larga scala in tutte le direzioni nello spazio. Sebbene le interazioni fisiche rilevanti nei due sistemi di cui sopra siano completamente diverse, la loro osservazione attraverso tecniche microscopiche e telescopiche ha catturato una stuzzicante morfologia simile, al punto che è stato spesso notato che la rete cosmica e la rete dei neuroni si assomigliano.
La rete neuronale e quella cosmica
Il dottor Vazza e il suo collega, il neurochirurgo dell’Università di Verona Alberto Feletti, hanno inoltre calcolato alcuni parametri che caratterizzano sia la rete neuronale che la rete cosmica: il numero medio di connessioni in ciascun nodo e la tendenza a raggruppare più connessioni in nodi centrali rilevanti all’interno della rete.
Per saperne di più:
- Leggi l’articolo “Human Brain’s Neuronal Network Has Similarities to Cosmic Web, Study Claims” su Sci.News
Immagine di copertina credit resonancescience
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