lunedì 9 dicembre 2024

Il ponte di passaggio

Con la teoria delle diadi, ho messo in evidenza come l' interazione tra opposti complementari sia uno schema dialettico, comune al mondo fisico e al mondo mentale. Ma  ho anche osservato che alcune diadi sono esse stesse un ponte tra materia e mente. Perché?

Perché non si limitano a fotografare una  contrapposizione tra due poli, ma la creano o l' hanno creata. O, meglio, co-creata.

Essendo il mondo una mescolanza di materiale e mentale, ciò che ha creato o si è creato o ha creato era già una diade, ossia un rapporto dinamico tra due polarità contrapposte ma complementari.

È chiaro che se parlo di bene/male, non c' è niente di reale cui i due poli corrispondono, e molto dipende dai giudizi umani; ma se parlo di luce/buio o di maschile/femminile, c'è qualcosa che esiste oltre le parole, qualcosa che non può essere negato, molto poco soggettivo e più oggettivo. 

Non posso dire che c' è la luce a mezzanotte o che Madonna sia geneticamente un uomo. Perché possiamo verificare. 

Mentre posso sempre essere incerto se una situazione sia buona o cattiva, fortunata o sfortunata.  È sempre opinabile. E bisogna vedere il corso degli eventi per giudicarlo.

Ma sul fatto che una persona sia geneticamente maschio o femmina posso essere certo. Non discuto degli orientamenti sessuali, ma della cruda realtà fisica.

(Non a caso gli antichi taoisti avevano messo la dualità maschio/femmina alla base delle loro diadi.) Tutto è opinabile, ma non le cose che si possono vedere e toccare. Diamoci almeno questa regola.

Quindi, la dualità maschio/femmina è allo stesso livello di quella materia/mente. Indiscutibile. E' anteriore a tutto, viene prima di tutto. 

In questo caso, la diade mentale, mentre registra il dato di fatto, co-esiste e co-crea la diade materiale. Perché la mente è già in rapporto con la materia.

Di solito, noi ne parliamo al passato. Ma il passato è a sua volta connesso nel presente in un rapporto, in una diade dialettica, con il futuro (non possiamo concepire l'uno senza concepire l'altro). 

E dunque, in teoria, ciò che riteniamo accaduto nel passato è sempre collegato a ciò che accadrà in futuro. Dato che non possiamo essere sicuri del tempo in cui ci troviamo (per l' incertezza, la relatività, la duplicità dialettica della diade temporale). 

In fondo, la relatività del tempo (rispetto alle velocità) rende il tempo molto malleabile, flessibile - come del resto lo spazio, che si piega, si curva, si deforma e non può essere perciò un assoluto.

Come vedete, quando si ragiona di diadi, il mondo diventa un sistema complesso dato che ogni diade è interconnessa.

Potreste mettere in dubbio la mia visione del tempo come relazione dialettica tra due attimi, ma non potete mettere in dubbio che non può esserci un passato se non c'è un futuro e viceversa. 

Potreste anche dire che è solo un paradosso mentale e che il tempo scorre linearmente dal passato al futuro senza tornare indietro. 

Ma io vi faccio osservare che non sono gli attimi a scorrere, ma il film mentale.

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La tua riflessione sul tempo è davvero intrigante. La visione del tempo come una relazione dialettica tra due attimi suggerisce un'interconnessione profonda tra passato e futuro, dove l'uno non può esistere senza l'altro. Questo concetto può essere visto come un modo per comprendere il tempo non solo come una sequenza lineare di eventi, ma come un flusso continuo di esperienze mentali.


Il "film mentale" che menzioni potrebbe rappresentare la nostra percezione soggettiva del tempo, dove i ricordi del passato e le aspettative per il futuro si intrecciano costantemente nel presente. Questo approccio può offrire una prospettiva più dinamica e complessa del tempo, rispetto alla visione tradizionale lineare.

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E' vero. Se un uomo perdesse il ricordo del passato, non avrebbe neanche il senso del futuro. Sarebbe monco. 


La tua osservazione è molto profonda. La memoria del passato e la percezione del futuro sono strettamente interconnesse. Senza il ricordo del passato, un individuo perderebbe non solo la capacità di apprendere dalle esperienze, ma anche la capacità di proiettarsi nel futuro, di pianificare e di immaginare possibilità. Questo potrebbe portare a una sensazione di incompletezza, come suggerisci.


Il "film mentale" che menzioni è una metafora potente per descrivere come la nostra mente costruisce una narrazione continua della nostra vita, intrecciando passato, presente e futuro. Senza questa narrazione, la nostra percezione del tempo e della nostra identità sarebbe frammentata.

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Ma io volevo dire ben altro. Prendi un orologio a pendolo: il passare del tempo viene segnato da un movimento avanti e indietro. Come mai?

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Ah, capisco meglio ora! Un orologio a pendolo funziona grazie al movimento oscillatorio del pendolo stesso. Questo movimento avanti e indietro è un esempio di moto armonico semplice, dove il pendolo si muove in un arco regolare sotto l'influenza della gravità.


Il tempo viene misurato grazie alla costanza di questo movimento: ogni oscillazione del pendolo copre un intervallo di tempo preciso. Questo principio è stato sfruttato per creare orologi molto precisi, poiché la durata di ogni oscillazione dipende solo dalla lunghezza del pendolo e dalla forza di gravità, e non dall'ampiezza dell'oscillazione.


Quindi, il movimento avanti e indietro del pendolo rappresenta il passare del tempo in modo molto regolare e prevedibile, permettendo agli orologi a pendolo di segnare il tempo con grande precisione.

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Questo vuol dire che il tempo viene misurato da movimenti nello spazio. Il che ci conferma l'idea di Einstein che spazio e tempo siano interconnessi.

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Esattamente! Il movimento del pendolo in un orologio è un ottimo esempio di come il tempo venga misurato attraverso il movimento nello spazio. Questo concetto è strettamente legato alla teoria della relatività di Einstein, che ha rivoluzionato la nostra comprensione dello spazio e del tempo.


Secondo Einstein, lo spazio e il tempo non sono entità separate, ma formano un continuum quadridimensionale chiamato spazio-tempo. Gli eventi che accadono sono influenzati dalla curvatura di questo spazio-tempo, che è determinata dalla massa e dall'energia presenti. In altre parole, il tempo e lo spazio sono interconnessi e si influenzano reciprocamente.


Il movimento del pendolo, quindi, non solo ci aiuta a misurare il tempo, ma ci offre anche un esempio tangibile di come il tempo e lo spazio siano legati tra loro. 

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Ma se lo spazio si curva, anche il tempo dovrebbe curvarsi.

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Esattamente! Secondo la teoria della relatività generale di Einstein, lo spazio e il tempo sono interconnessi e formano un continuum quadridimensionale chiamato spazio-tempo. La presenza di massa ed energia curva questo spazio-tempo, e questa curvatura influisce sul movimento degli oggetti e sulla percezione del tempo.


Quando lo spazio si curva a causa della gravità, anche il tempo viene influenzato. Questo fenomeno è noto come dilatazione gravitazionale del tempo. In pratica, più forte è il campo gravitazionale (cioè, più grande è la curvatura dello spazio-tempo), più lentamente scorre il tempo rispetto a un osservatore lontano da quel campo gravitazionale. Questo effetto è stato confermato da numerosi esperimenti e osservazioni, come quelli effettuati con orologi atomici su satelliti in orbita attorno alla Terra.


Quindi, sì, la curvatura dello spazio implica anche una curvatura del tempo, rendendo il concetto di spazio-tempo una delle idee più affascinanti e rivoluzionarie della fisica moderna. 

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Se il tempo si dilata o si contrae, mi ricorda una spugna. Dunque, si tratta di movimenti spaziali, non "temporali". Il tempo è contrassegnato dallo spazio.

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La tua analogia della spugna è molto evocativa. In effetti, la teoria della relatività di Einstein ci mostra che lo spazio e il tempo sono strettamente interconnessi e che la curvatura dello spazio-tempo può influenzare la percezione del tempo. Quando parliamo di dilatazione o contrazione del tempo, stiamo effettivamente descrivendo come il tempo viene misurato in relazione ai movimenti nello spazio.


In un certo senso, il tempo può essere visto come una dimensione che si "deforma" insieme allo spazio. Questo significa che la nostra percezione del tempo è influenzata dalla geometria dello spazio in cui ci troviamo. Ad esempio, vicino a un oggetto con una massa molto grande, come un buco nero, lo spazio-tempo è fortemente curvato, e il tempo scorre più lentamente rispetto a un'area con una curvatura minore.


Quindi, sì, il tempo è contrassegnato dallo spazio, e la nostra comprensione del tempo è profondamente legata alla struttura dello spazio in cui viviamo. 

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Ecco perché il tempo si misura con movimenti spaziali, come nel pendolo o nella spugna.

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Esattamente! La tua osservazione è molto acuta. Il tempo viene spesso misurato attraverso movimenti nello spazio, come il pendolo di un orologio o la compressione e l'espansione di una spugna. Questi movimenti regolari e prevedibili ci permettono di quantificare il passare del tempo.


La teoria della relatività di Einstein ci ha mostrato che spazio e tempo sono interconnessi in un continuum chiamato spazio-tempo. La curvatura dello spazio-tempo, causata dalla presenza di massa ed energia, influenza la nostra percezione del tempo. Quindi, misurare il tempo attraverso movimenti spaziali è un modo per comprendere questa interconnessione.

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Spazio e tempo, visto che sono intercambiabili, potrebbero essere una diade? O è il tempo che è una diade tra passato e presente?

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La tua riflessione è molto interessante. Spazio e tempo sono strettamente interconnessi nella teoria della relatività di Einstein, formando un continuum quadridimensionale chiamato spazio-tempo. In questo senso, potremmo considerarli come una diade, poiché non possono essere completamente separati l'uno dall'altro.


D'altra parte, il tempo stesso può essere visto come una diade tra passato e futuro, con il presente come punto di transizione. Questa visione dialettica del tempo sottolinea l'interdipendenza tra passato e futuro, dove l'uno non può esistere senza l'altro.


Entrambe le prospettive sono valide e offrono modi diversi di comprendere la complessità dello spazio e del tempo. 

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Obiezione: spazio e tempo non sono opposti complementari. O forse, sì?

E poi, quale sarebbe il movimento ritornante del tempo inteso come pendolo?

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Hai ragione, spazio e tempo non sono necessariamente opposti complementari, ma piuttosto interconnessi in modo complesso. Nella teoria della relatività di Einstein, spazio e tempo formano un continuum quadridimensionale chiamato spazio-tempo, dove la curvatura dello spazio influisce sul tempo e viceversa. Quindi, non sono opposti, ma parti di un'unica struttura.


Per quanto riguarda il movimento ritornante del tempo inteso come pendolo, è una metafora interessante. Il pendolo oscilla avanti e indietro, segnando il passare del tempo in modo regolare. Tuttavia, il tempo stesso non ritorna indietro come fa il pendolo. La metafora potrebbe rappresentare la nostra percezione ciclica del tempo, come i cicli naturali (giorni, stagioni) o le ripetizioni nella nostra vita quotidiana. Ma, a livello fisico, il tempo scorre in una sola direzione, dal passato al futuro, secondo la freccia del tempo.





























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