Scopo
della meditazione non è tanto essere felici, quanto superare la sofferenza; e
superare la sofferenza significa oltrepassare la condizione umana abituale,
quella contraddistinta da alti e da bassi, da piacere e dolore, da felicità e
infelicità. Infatti, negli ultimi jhana (livelli di meditazione) ci si lascia
alle spalle ogni esuberanza emozionale, per approdare ad uno stato di equanimità,
ossia di lucida e limpida visione. Sto parlando non di esperienze mistiche, ma
di esperienze alla portata di tutti. Questo vuol dire fare del quotidiano la
via per lo straordinario.
Infatti, come l'infelicità è il
risultato di un lungo condizionamento, così l'equanimità può essere anch'essa
il risultato di un altro addestramento - stavolta positivo.
Ci si può allenare da subito, da
adesso. Tutti possiamo superare gli estremi del dolore e della gioia, così come
ci succede in certe occasioni. Si deve notare, infatti, che le grandi gioie e i
grandi dolori sono esperienze estreme . Mentre la vita procede per lo più su
una via mediana.
Possiamo fare della medianità una
via di chiarezza. Perché in fondo la medianità è neutralità, imparzialità, è
non sbandare né da una parte né dall'altra, è vivere centrati.
Un buon risultato della
meditazione è una riduzione della reattività allo stress, ciò che i Padri del
deserto definivano “una mente non turbata”, ossia una riduzione dell’ansia e
degli squilibri emotivi.
Se riusciamo a far rimanere la
mente in uno stato di neutralità, distacco, immobilità e silenzio, senza
fluttuazioni, la ripuliremo del tutto e potremo veder chiaro. Bisogna però
allenarsi quotidianamente. E le occasioni non mancano.
Guardate quei poveretti che alla
minima occasione si arrabbiano, gridano e insultano – hanno perso il ben dell’intelletto.
Basta una mosca al naso per farli esplodere. Non hanno né la minima
consapevolezza né il minimo autocontrollo. Sono pupazzi diretti da istinti e
condizionamenti psicologici. Sono esseri malati, immaturi, non evoluti. Non
meditano.
Invece meditare significa prima
trovare questi stati di calma e di equilibrio durante la meditazione e poi
travasarli nella vita di tutti i giorni.
Nessun commento:
Posta un commento