giovedì 13 giugno 2019

Il deficit d'attenzione


Per noi oggi è difficile meditare perché la nostra società è basata su un deficit d’attenzione generalizzato, su una distrazione continua dalla nostra interiorità. Siamo sempre impegnati a fare o a pensare qualcosa, senza poter dimorare a lungo in ogni singola attività. Ci muoviamo da un oggetto all’altro, da un luogo all’altro. L’idea di rimanere fermi a lungo ci fa sentire male.  
Per gli scolari irrequieti è stata coniata l’espressione “disturbo da deficit di attenzione”, perché questi bambini non possono soffermarsi su nulla e sono iperattivi. Ma ormai l’intera società è così. È come se si fuggisse sempre da qualcosa, soprattutto da se stessi e da una visione integrale del mondo.
Sono stati inventati miriadi di lavori, di giochi e di passatempi che ci permettono di distrarci di continuo, di essere sempre altrove, di non essere mai presenti in quello che facciamo o pensiamo. Molti di noi sono perfettamente alienati. Si muovono e saltano ininterrottamente da una persona all’altra, da un argomento all’altro, da un luogo all’altro, da un pensiero all’altro, da una sensazione all’altra, pur di non rimanere più di qualche secondo su un unico punto, pur di non concentrarci su niente, pur di non stare attenti a nulla e a nessuno.
Ecco perché il rimedio a questa malattia mentale consiste essenzialmente nello stare fermi, fisicamente ma soprattutto mentalmente.
Provate a stare fermi e presenti per un po’. Vi si allargherà all’improvviso la visione.

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