lunedì 17 giugno 2019

Allungarsi la vita


Da una parte sappiamo che il tempo è composto da un certo numero di momenti, calcolabili matematicamente; ma dall’altra parte sappiamo che non tutti i momenti sono uguali. Se per esempio ripensiamo al passato, ci ricordiamo di determinati momenti importanti in cui è successo qualcosa di rilevante. Ma di tanti altri, evidentemente anonimi, non ci rimane nulla.
Più sono stati i momenti che ci ricordiamo, più vuol dire che la nostra vita è stata ricca e lunga. Quello che non sappiamo è che esiste la possibilità di moltiplicare gli eventi memorabili. Non si tratta di aspettare passivamente che succeda qualcosa. Si tratta di essere più consapevoli dei e nei momenti che ci sembrano più banali.
Se diventiamo più presenti, possiamo notare dei particolari che ci sarebbero sfuggiti. Soprattutto scopriamo una nuova profondità. Non perché compiamo o vediamo qualcosa di eccezionale, ma perché l’eccezionalità è dappertutto se la sappiamo scoprire.
Se ti fermi a osservare con una intensa presenza mentale, ti si rivelerà anche nel semplice fatto di respirare o di vedere una luce o una scena qualcosa di memorabile.
Ti ricordi il momento in cui hai guardato in solitudine quel maestoso albero o una spiaggia deserta o una cima montana? Non era successo niente, ma il tuo sguardo, per cause interiori, per un’acuita sensibilità, era cambiato.
Non sono gli avvenimenti in sé che sono importanti. È l’intensità del tuo sguardo, la freschezza della tua consapevolezza, che rende memorabili certe esperienze, anche comuni.
Moltiplicare questi momenti con una maggiore attenzione significa allungarsi la vita, trasformarla in una continua epifania.

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