Nella Chiesa
cattolica è in atto una vera e propria guerra. Per esempio, il cardinale
tedesco Gerhard Müller, capofila dei cristiani conservatori che si oppongono in
Vaticano a Bergoglio, sostiene in un’intervista al Corriere della Sera, che non
si può criticare Salvini sull’immigrazione, perché basta che uno sia battezzato
e cresimato per essere cristiano. Dunque anche il ministro dell’interno lo è. E
aggiunge che, mentre molti vogliono scristianizzare l’Europa, almeno Salvini si
rifà ai patroni dell’Unione Europea e alle sue radici cristiane.
Altro esempio:
il Papa recita il “mea culpa” in Romania sui Rom. Ma ecco che Antonio Socci, un
altro conservatore, lo critica e sostiene che ha sbagliato a non dire nulla sul
regime comunista.
Ma non vi
meravigliate. Esistono due generi di cattolicesimo: il reazionario e
l’ultrareazionario. E il secondo va molto d’accordo con l’autoritarismo e con i
governanti più o meno fascisti.
D’altronde
l’interpretazione del messaggio di Gesù dipende dai gruppi e dagli individui.
Non sarebbero nati altrimenti vari cristianesimi. Tutto dipende dai Papi, dagli
intrighi personali, dalla volontà di potere dei singoli, dalla politica e dalle
epoche. Perfino san Pietro e san Paolo litigarono. “Cristo è stato forse
diviso?” troviamo scritto nella Prima lettera ai Corinzi.
Pare proprio di
sì.
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