Il mondo è inquinato dalle nostre stesse azioni. È come trovarsi
in uno stagno le cui acque si sono intorbidate perché troppe persone vi
sguazzano dentro. Più vi agitate, più lo sporcate. Più cercate di ripulirlo,
più lo inquinate.
A questo bel risultato vi hanno portato i vostri leader con i loro
valori fasulli: volevano portare la pace, ma hanno aumentato lo stato di
guerra; volevano rendervi ricchi, ma vi hanno impoveriti; volevano farvi
guarire, ma hanno aumentato la febbre.
Nel caso dell’acqua torbida, rimanete fermi, non fate niente. E
l'acqua tornerà limpida da sola.
Si dirà: se ci piove in testa, dobbiamo semplicemente stare fermi
a prendercela tutta? No, in questo caso è giusto sottrarsi alla pioggia
cercando un riparo; sarebbe un'azione del tutto naturale. Ma, se cercate di
sparare alla nuvole, non solo non vi riparerete, ma probabilmente danneggerete
anche altre cose. Insomma, bisogna sempre trovare l'azione in armonia con la
natura.
Prendiamo il caso opposto: avete siccità e vorreste l'acqua - che
cosa fate? In realtà non potete fare niente; non vi resta che aspettare che
cambi il tempo. Ma, se in precedenza, non aveste desertificato l'ambiente e
ridotto le vostre città a formicai brulicanti, se per esempio viveste ai
margini di una bella foresta, il problema dell'acqua non ci sarebbe. Dunque, è
con il vostro fare che vi siete predisposti alla siccità. Adesso è troppo tardi
per rimediare. Avete rovinato l'armonia naturale.
Abbiamo creato grandi disastri con il nostro “fare” ossessivo, con
il nostro attivismo, con il nostro capitalismo. Siamo in preda a una caos cui
non sappiamo rimediare. Abbiamo perso il rapporto con i ritmi e gli ambienti
naturali.
Ormai nelle nostre società quasi tutto è artificiale. Alla natura
abbiamo sostituito la produzione. Più produciamo, più guadagniamo, ma più
guadagniamo, più roviniamo l’ambiente e la nostra salute. E, quando roviniamo
la salute, perdiamo il bene più prezioso.
Che fare? Almeno impariamo a stare fermi con la mente. Perché è
l’agitazione della mente, con le sue idee illusorie di ricchezza, di conquista,
di competizione, di espansione e di supremazia che abbiamo rovinato tutto. È
l’inquinamento della mente che provoca l’inquinamento del mondo.
Naturalmente non dobbiamo consegnarci all’inedia e al non fare assoluto.
Per prevenire la siccità, possiamo canalizzare e risparmiare le acque. Per
proteggerci dalle inondazioni, possiamo rafforzare i ponti, gli scarichi e le
fondamenta. Ma attenzione a non fare troppo o troppo poco, attenzione a non
prevedere o a prevedere male. È tutto un gioco di equilibri e di misure,
tenendo bene a mente l’interesse della natura, che viene prima di tutto, che è
la madre di tutto.
Periodicamente, rimanete fermi con la mente, e ciò che è torbido
tornerà limpido. E, vedendo più chiaramente, agiremo con più naturalezza,
sbaglieremo di meno.
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