giovedì 20 giugno 2019

La fortuna di essere nati


Quando pensiamo alla vita che vorremmo avere, e che non abbiamo, raramente siamo felici. Quanti dei nostri desideri abbiamo realizzato? Ma, anche se abbiamo concluso ben poco, una fortuna l'abbiamo avuta. Siamo qui e siamo consapevoli. Quale sarebbe infatti l'alternativa? Sarebbe bello non essere mai giunti alla luce, non avere mai aperto la finestra su questo mondo, non aver mai visto nulla, non aver avuto accesso a questo tipo di coscienza, non aver mai detto "io", non aver pensato che avremmo potuto essere di più?
Secondo l'Oriente, essere nati nello stato umano non è il massimo, ma è comunque un punto di passaggio molto importante. La linea evolutiva che ci ha portato fin qui ha lavorato per milioni o per miliardi di anni per dar vita a una coscienza. E, anche secondo la scienza, siamo stati prima animali, piante, minerali, atomi... e ce n'è voluto per essere uomini.
     Tra milioni di spermatozoi, siamo nati noi. Gli altri non ce l'hanno fatta.
     La nascita della coscienza è qualcosa di grandioso, è l'opera stessa dell'universo, che per questo scopo opera. E noi siamo qui a contribuire a questa impresa gloriosa. Uno dei tanti mattoncini, certo. Ma un giorno potremo dire: abbiamo dato il nostro contributo.
     La coscienza però è ancora in uno stadio poco evoluto. E l’evoluzione va molto lentamente.
Non c’è che un mezzo per velocizzarla. Essere sempre più consapevoli, più intensamente consapevoli. Bisogna capire infatti che la coscienza, oltre a espandersi, deve aumentare di quantità.

Nessun commento:

Posta un commento