giovedì 27 giugno 2019

La febbre del mondo


La mente si addestra come qualsiasi altra cosa. Non dimentichiamoci che la confusione, la tensione, l'ansia e la distrazione sono il frutto di un lungo condizionamento naturale e culturale. Non a caso viviamo nel mondo della competizione, della passione, dall'aggressività e della febbre.
Ma anche la serenità, la calma e l'equilibrio possono essere il frutto di un addestramento. Semmai, il problema è che per contrastare un lungo condizionamento ci vuole un lungo addestramento. Dobbiamo spingere la mente a stazionare in un ambiente diverso. Se ci alleniamo - con la meditazione - a cercare uno stato di centratura, di distacco e di calma, prima o poi riusciremo a portarlo anche nella vita quotidiana.
Tuttavia, per far questo, dobbiamo prima renderci conto che viviamo nel marasma , spinti qua e là continuamente da attrazione e da repulsione, da arrivismo e attivismo febbrile; e poi dobbiamo avere la costanza di rilassare e calmare il corpo e la mente.
C’è sempre un rapporto fra eventi ambientali e stati mentali dell’umanità. Noi siamo i prodotti della Terra. È significativo il fatto che si sia innestata una tendenza del pianeta a surriscaldarsi. Guardate un po’ lo stato mentale dei leader e delle masse. Vi sembra che nelle nostre società prevalgano quiete e pace, che non si competa, che non si voglia prevalere sugli altri, che non si alimenti l'odio sia a livello individuale sia a livello internazionale?
Il pianeta brucia perché le menti bruciano.
Non parlo mai delle meditazioni di quiete, di gentilezza amorevole e di compassione, perché in questo momento storico sarebbero impossibili.


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