mercoledì 5 giugno 2019

Il suicidio dei giovani


Si fa un gran parlare del suicidio assistito della diciassettenne olandese, e qualcuno ne fa una ragione di scandalo. Ma chi siamo noi per giudicare? Sappiamo quanto era stata traumatizzata dalla violenza infantile? Sappiamo quanto soffriva? Sappiamo che non si alimentava più?
Non si poteva fare più nulla per lei? Probabilmente no.
La nostra coscienza accetta l’eutanasia e il suicidio solo per le malattie terminali dei vecchi.
Ma sappiamo che sono centinaia i giovani che si suicidano in ogni paese?
Dobbiamo ammettere che la vita non è né un dono né un pasto gratis e che per alcuni sarebbe meglio non essere mai nati. Dobbiamo ammettere che certe esistenze non meritano di essere vissute perché troppo brutte e terribili.
Dobbiamo ammettere che qualcuno dica “no!” e se ne vada. Sono persone che, dopo aver assaggiato la vita, decidono che non fa per loro. Troppa violenza, troppa sofferenza. Le anime più sensibili non riescono a sopportarla.
Rispettiamo la loro volontà.
Il Papa scrive che “l’eutanasia e il suicidio assistito sono una sconfitta per tutti.” Sì, soprattutto per chi ha creato qualcosa che spesso non è che un inferno.

Nessun commento:

Posta un commento