Adesso è di gran moda la
parola “misericordia”. Alla radio e alla televisione non si parla di altro: è
la nuova parola d’ordine di una cultura priva di senso critico e pronta a
intrupparsi, per mancanza di idee, dietro le bandiere clericali.
Tanti bei discorsi sulla
misericordia, ma poi, in questo paese, per colpa di una religiosità bigotta e
ignorante, quando un malato terminale vuole interrompere la sofferenza e
scegliere consapevolmente di morire, è costretto a compiere viaggi in Svizzera
e a spendere migliaia di euro. E non ci dimentichiamo i casi di Emanuela
Englaro e di Welby… tutti da addebitare alla misericordia cattolica.
Una religione che nega
questo diritto naturale, ha un carattere sadico ed è nemica
dell’autodeterminazione degli uomini. Per questi nostri cristiani di facciata, i
nuovi farisei, Dio resta il padrone che non vuole la libertà delle sue creature
e La Chiesa resta quella che è sempre stata: una corrotta organizzazione per la
sottomissione degli esseri umani ad un sistema autoritario.
C’è misericordia per tutti,
ma non per i moribondi; chissà perché.
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