Tutti,
purtroppo, vediamo le cose dal nostro limitato e soggettivo punto di vista.
Quindi, tutti sbagliamo. Questo è un dato di fatto.
Ma
il problema è esserne consapevoli. Come scriveva George Eliot, "è limitata la mente che non riesce a guardare qualcosa da diversi punti di vista."
La
maggior parte degli uomini non ne è consapevole e crede di vedere le cose da un
punto di vista giusto. Niente di più sbagliato.
È
l’egocentrismo che ci inganna. Crediamo che il nostro punto di vista sia
obiettivo. Ma non può esserlo.
Innanzitutto,
il nostro ego è a sua volta un’opinione, un’immagine, un fantasma, una specie
di mappa generata dalla mente. E noi sappiamo che una mappa non è mai il
territorio, ma una sua rappresentazione artificiale.
È
per questo che, quando ci domandiamo chi siamo, non sappiamo rispondere o diamo
risposte stereotipate e insoddisfacenti. Ciò che siamo veramente ci sfugge.
Crediamo
che il nostro ego sia un’entità separata
e autosufficiente, mentre è esattamente il contrario: è un prodotto di
una lunga evoluzione e di un’immensa rete.
Se
perciò vogliamo vedere chiaramente, dobbiamo addestrarci a lasciar cadere l’ego
con il suo punto di vista soggettivo.
Come
diceva Dogen, studiare la via del Buddha è studiare il sé. Ma, per studiare il
sé, dobbiamo lasciar cadere l’ego.
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