Se è difficile guardare un
oggetto o una persona senza mettere in mezzo qualche pensiero (con i suoi
giudizi e pregiudizi), lo è ancora di più guardare se stessi.
Ma la consapevolezza è
proprio questo: guardare senza interpretazioni più o meno distorcenti. È come
uno specchio che rifletta gli oggetti con imparzialità. Non partecipa alle
esperienze, ma le rispecchia.
È così che bisogna
addestrarsi a guardare.
Naturalmente non cerchiamo
uno specchio perfetto, l’imparzialità assoluta: se la distorsione è minima, è
già un successo.
Proviamo prima a guardare
per esempio un albero senza pensare: è bello, è brutto, è diritto, è storto,
ecc. Poi facciamo lo stesso con noi stessi e con le nostre azioni.
Questo esercizio ha un
grande potere: rasserena l’animo, schiarisce la vista interiore e ci abitua a
guardare le cose con imparzialità e nel presente.
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