venerdì 25 dicembre 2015

L'usurpatore

Io respiro, io sento, io penso… così crediamo.
Ma osserviamo per esempio il respiro: siamo noi che respiriamo o c’è una respirazione di cui noi ci illudiamo di essere i soggetti?
D’accordo, possiamo trattenere per un po’ il respiro o farlo accelerare, ma poi il respiro va da solo, senza la nostra volontà.
Lo stesso vale per le sensazioni e i pensieri. Sono io che sento? Sono io che penso?
Siamo noi che agiamo o siamo agiti dall’insieme di ciò che ci circonda?
La verità è che i respiri, le sensazioni e i pensieri si producono da soli in un campo cui partecipano vari attori.
D’accordo, possiamo cercare di sentire o di pensare qualcosa di particolare, ma poi le sensazioni e i pensieri si susseguiranno autonomamente, senza la nostra volontà. Noi ci limitiamo a subirli, ad etichettarli e ad illuderci di esserne i padroni.
In realtà non siamo i soggetti di tutte queste attività. Tutt’al più ne siamo gli oggetti, gli strumenti, i destinatari, i testimoni.
Per la maggior parte del tempo e delle esperienze non siamo noi i soggetti.
E chi sono i veri soggetti? Sono tanti, non un io. Sono tanti processi che s’intrecciano.

Ma l’io è un usurpatore, uno che si crede illusoriamente un autore, mentre è solo un attore, uno dei tanti.

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