Io
respiro, io sento, io penso… così crediamo.
Ma osserviamo per esempio il
respiro: siamo noi che respiriamo o
c’è una respirazione di cui noi ci illudiamo di essere i soggetti?
D’accordo, possiamo
trattenere per un po’ il respiro o farlo accelerare, ma poi il respiro va da
solo, senza la nostra volontà.
Lo stesso vale per le
sensazioni e i pensieri. Sono io che
sento? Sono io che penso?
Siamo noi che agiamo o siamo agiti dall’insieme di ciò che ci
circonda?
La verità è che i respiri,
le sensazioni e i pensieri si producono da soli in un campo cui partecipano
vari attori.
D’accordo, possiamo cercare di
sentire o di pensare qualcosa di particolare, ma poi le sensazioni e i pensieri
si susseguiranno autonomamente, senza la nostra volontà. Noi ci limitiamo a
subirli, ad etichettarli e ad illuderci di esserne i padroni.
In realtà non siamo i
soggetti di tutte queste attività. Tutt’al più ne siamo gli oggetti, gli
strumenti, i destinatari, i testimoni.
Per la maggior parte del
tempo e delle esperienze non siamo noi i soggetti.
E chi sono i veri soggetti?
Sono tanti, non un io. Sono tanti processi che s’intrecciano.
Ma l’io è un usurpatore, uno
che si crede illusoriamente un autore, mentre è solo un attore, uno dei tanti.
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