Sì, forse Dio non gioca a
dadi, così come diceva Einstein. Ma certamente gioca a birilli. E i birilli
siamo noi.
La Terra è un gigantesco
esperimento. E le cavie siamo noi.
Se vi affidate solo a Dio,
non siete in buone mani.
Tutto è ingiusto, viviamo
nella dimensione dell’ingiustizia. L’universo è violento e ingiusto, la società
è ingiusta, l’uomo è ingiusto. La vita si alimenta di altra vita.
Noi ci affanniamo a cercare
una razionalità in questo panorama sconfortante. E ci inventiamo spiegazioni
logiche, come la legge del karma, il peccato originale o un futuro di
retribuzione, tipo paradiso-inferno-pugatorio. Ma la realtà è questa. Ed è qui
che dobbiamo intervenire per cambiare un po’ le ingiustizie.
Noi possiamo essere migliori
di Dio ed aiutare, finché possiamo, i birilli caduti. O forse c’è un Dio, in tutto
questo, che sta cercando di emergere dopo essersi dissolto dissennatamente nel
mondo.
Credere in un Dio perfetto
che ha creato questo mondo?
Ma come, se nasciamo e
moriamo piangendo?
“Noi non smetteremo di
esplorare
E il fine di tutto il nostro
esplorare
Sarà arrivare là dove
partimmo
E conoscere il posto per la
prima volta”
T. S. Eliot
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