Mentre il Papa invoca la
misericordia divina con le sue cerimonie folcloristiche, i nostri media (radio,
televisione, giornali, ecc.) ci asfissiano dalla mattina alle sera con
particolari fondamentali come il non uso del martelletto per aprire la porta
“santa”. Si fanno convegni sui Giubilei e si trasmettono programmi e film tra i
più stucchevoli. Insomma un can can e una noia mortali. Sembra che gli italioti
si siano tutti trasformati in devoti. È il solito squilibrio mentale del nostro
popolo che non è capace di sobrietà, di equilibrio e di distacco.
Si vede benissimo che lo
Stato italiano è al servizio dello Stato del Vaticano. Nessuno ci parla delle
ingenti spese che ci costerà un anno di questo marasma. E ci si dimentica della
profonda corruzione della Chiesa cattolica, così ben evidenziata dai recenti
processi in cui si attaccano i giornalisti che hanno scoperto gli sperperi e le
ruberie di tanti prelati.
Impariamo dagli stranieri
che non si occupano tanto dei rituali papalini e li considerano per quello che
sono: semplici cerimonie per esaltare il potere della Chiesa.
Quanto alla misericordia
divina, basta esaminare, al di là della retorica ecclesiale, i titoli di qualche
giornale per rendersi conto che Dio se ne frega dei nostri rituali: tutto
prosegue come sempre, tra morti, uccisioni, perversioni, ingiustizie, accoltellamenti,
guerre, disastri naturali e malattie di ogni genere.
Se poi contiamo sulla
misericordia umana, beh lasciamo perdere.
Nessun commento:
Posta un commento