In meditazione, i problemi
non vengono risolti, ma dissolti. Anche perché sono impostati in
maniera sbagliata.
La loro comprensione
intellettuale non può andare oltre certi limiti, dovuti al linguaggio di cui
disponiamo. Ci vuole qualcosa di più: una penetrazione profonda, che non
utilizzi categorie mentali duali.
Questa visione profonda,
questo assumere in sé, è ciò che chiamiamo “pratica meditativa.”
In fondo, il fatto di
isolarsi, di staccarsi dalla quotidianità, di sedere in silenzio e di
sospendere tutte le più comuni attività e anche la attività mentali, ha questo
scopo: permettere di entrare in comunicazione profonda e intima con il problema
stesso.
Non pensare al problema, ma viverlo dal di dentro.
Alla fine, il problema sarà
sparito.
Nella quiete e nella calma
interiore, non c’è più nessun io… con tutti i suoi problemi.
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