giovedì 31 dicembre 2015

Il doppio volto del desiderio

Quando siamo dominati da desideri di avidità, di fama, di potere e di ricchezze, siamo in preda all’insoddisfazione e all’angoscia. Infatti, più forti sono i nostri desideri, più intensa è la nostra sofferenza.
Molto meglio avere piccoli desideri che possano essere soddisfatti.
Il buddhismo e altre tradizioni spirituali insegnano che, per uscire dalla sofferenza e dall’angoscia, è necessario uscire dalla morsa dei desideri smodati e contemplare il “momento della soddisfazione,” ossia apprezzare ciò che già abbiamo, le cose semplici ma essenziali, come il cibo, la salute, ecc.
Chi infatti non sa essere soddisfatto, sarebbe infelice anche se fosse ricco e potente.
Ma qui c’è un paradosso. Se infatti non fossimo insoddisfatti, non saremmo spinti a liberarci.

Tutto è desiderio, anche la volontà di illuminazione. Però si noti bene: la liberazione non è un desiderio egoico di fama, potere e ricchezza, ma esattamente il contrario – il disfarsi dei limiti e delle aspirazioni dell’ego.

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