Poiché il desiderio rivela una
mancanza, smaschera una sofferenza.
Se desidero qualcosa è
perché sento dolorosamente che ne
avrei bisogno per essere felice.
Ma nessun desiderio
soddisfatto dona a lungo la felicità. Subito dopo ritorna il vuoto e quindi la
necessità di riempirlo.
In fondo il desiderio è
autoreferenziale: è desiderio di desiderio.
C’è un vuoto di desideri che
è benedetto, perché fa capire l’autosufficienza di chi non desidera più nulla; ed
un vuoto che è maledetto, perché non fa che aumentare la ruota del desiderio e della conseguente sofferenza.
Sta a noi capire la
differenza.
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