La meditazione ha un senso
solo se produce effetti concreti. Non è una fede che rimandi all’aldilà ogni
verifica. I vantaggi devono essere verificati subito o a breve termine. E si
tratta di vantaggi fisici, mentali e spirituali.
Il primo di questi vantaggi
è il benessere psico-fisico, ciò che noi chiamiamo quiete o tranquillità
interiore. A noi sembra un effetto piccolo, ma da esso nascono a pioggia beni
via via superiori: la leggerezza del corpo (coadiuvato da una dieta
appropriata), l’agilità e l’acutezza della mente e infine una chiarezza di
visione che rafforza l’intero processo facendo scoprire alcune verità
fondamentali.
Infatti, la meditazione
porta da una parte verso lo shamatha (lo
stato di quiete che fa scaturire la gioia nella vita) e dall’altra verso una
comprensione via via crescente del funzionamento del tutto.
Lo stato di shamatha nasce
ovviamente dallo starsene il più possibile al di fuori del contesto confuso e
violento della società e dalla ricerca del vuoto o della pulizia mentale, che
fa emergere un sostrato di consapevolezza felice.
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