Se osserviamo i nostri stati
mentali, ossia come ci sentiamo in un dato momento, ci accorgiamo che la mente
si trova in uno dei seguenti modi fondamentali. Nel primo, desidera, aspira,
ama, vuole, mira a; nel secondo, avversa, odia, respinge, rifiuta, contrasta;
nel terzo, si illude ed confusa; e nel quarto, è ottusa, svuotata, arida,
infelice.
In realtà, in tutti i
quattro stati la mente sta male e soffre.
I primi due atteggiamenti
sono chiaramente l’uno l’opposto e il complementare dell’altro. Se vogliamo
qualcosa, è perché non vogliamo qualcos’altro, e viceversa.
Ma anche il terzo
atteggiamento è collegato ai primi due, perché essere in preda al desiderio o
all’avversione significa essere in preda ad un’illusione – l’illusione che
ottenendo o respingendo qualcosa, si possa ottenere uno stato duraturo di
soddisfazione.
Il quarto atteggiamento,
poi, entra in campo quando siamo svuotati di ogni tensione, di ogni illusione,
e non sappiamo più che fare per trovare un po’ di felicità.
Ma esiste un metodo per
trovare di nuovo un centro di gravità che esca dagli stati condizionati e
avvelenati e per recuperare la gioia di essere. È la meditazione.
In primo luogo, ci si deve
mettere in una posizione di osservazione e stabilire quale sia lo stato mentale
prevalente, che può essere anche un misto dei quattro. In secondo luogo, ci si
deve concentrare o sul respiro o sul centro del nostro essere, in modo da
staccarsi da tutti gli altri stati mentali. E in terzo luogo, si deve cercare
lo stato di calma che si trova in questa operazione, sotto gli altri quattro
stati mentali.
È questo stato mentale di calma,
di chiarezza e di pace che dobbiamo alimentare nella meditazione. Come metodi,
possiamo ricorrere alla distensione psico-fisica e alla concentrazione.
Se
non sappiamo come rilassarci, possiamo ricorrere anche a lezioni guidate, reperibili
per esempio su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=Fx4qxH6NiVQ
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