giovedì 5 dicembre 2024

Presenti e assenti

 Noi certo abbiamo il senso della presenza di qualcosa perché abbiamo il senso della sua assenza e abbiamo il senso dell'assenza di qualcosa perché abbiamo il senso della sua presenza. Logica perfetta.

Ma da dove si comincia? Dalla presenza o dall'assenza? Trattandosi di una dualità, sappiamo che abbiamo a che fare con una diade, ossia con una contrapposizione dialettica complementare dil due polarità che si contraddicono ma si giustificano a vicenda.

Dunque, abbiamo a che fare con una ciclicità che non ha né inizio né fine. I due poli si sono co-evoluti insieme da qualcosa che non era né l'uno né l'altro, oppure che era entrambi. Era comunque un fenomeno unitario che è andato diversificandosi, scindendosi, separandosi, ma non del tutto. Come un partito che nasce da un altro partito. Si differenzia, ma conserva antichi legami che gli impediscono di andare nel campo avverso. Per esempio, se nasce da un partito unico di sinistra, si differenzierà per qualcosa, ma resterà sempre nel campo della sinistra.

Il campo una volta era unitario, poi si è diversificato.

Il campo originale della presenza-e-dell'assenza comprendeva i due poli in una forma unitaria. I due poli, o stati,  erano mescolati o sovrapposti. Poi, una presa di coscienza di qualcuno o una forza impersonale li ha diversificati.

Fatto sta che ora i due non possono essere separati.  


Questo meccanismo mi ricorda la sovrapposizione quantistica.

Questo principio fondamentale della meccanica quantistica descrive come una particella possa esistere in più stati contemporaneamente fino a quando non viene osservata o misurata. Questo concetto è controintuitivo rispetto alla nostra esperienza quotidiana, dove un oggetto può essere in un solo stato alla volta.

 

Un esempio classico per spiegare la sovrapposizione quantistica è l'esperimento mentale del gatto di Schrödinger. In questo esperimento, un gatto è chiuso in una scatola con un dispositivo che ha una probabilità del 50% di uccidere il gatto entro un'ora. Secondo la meccanica quantistica, fino a quando non si apre la scatola e si osserva lo stato del gatto, il gatto è contemporaneamente vivo e morto.

 

In termini più tecnici, la sovrapposizione quantistica si riferisce alla capacità di un sistema quantistico di esistere in una combinazione lineare di più stati base. Ad esempio, un elettrone può essere in una sovrapposizione di stati di spin "su" e "giù" fino a quando non viene misurato, momento in cui collassa in uno dei due stati definiti.

 

Sfruttando l’analogia e ben consapevoli di essere in uno stato macroscopico, e non microscopico, che cosa potrebbe decidere la differenziazione dei due stati “presente/assente”?

Diciamo una “misurazione”, un atto conoscitivo, di chi non si accontenta dello stato di combinazione, ma vuole sapere se una cosa è presente o assente.

Già, ma come mai è spuntata a un certo punto questa esigenza? Non ci si poteva accontentare di questa sovrapposizione?

Non si può negare che ci sia una spinta, un desiderio (conatus) di apprendere, di conoscere, di misurare, di classificare, di distinguere ecc. Almeno, l’uomo ce l’ha. Se no, sarebbe ancora nelle caverne.

Ma tutto e tutti hanno questa spinta innata.

E’ una specie di destino, di forza, di divenire, di spinta fondamentale.

Secondo quanto ci spiegano gli scienziati e i filosofi, all’inizio c’era uno Stato unitario, sommamente ordinato e concentrato, dove tutto era mescolato  e sovrapposto , e poi, con il Big Bang, è incominciata un’evoluzione-differenziazione che, in qualche miliardo di anni, ha portato allo stato attuale di distinzione. E questa spinta universale è innegabile.

Ed è stata questa spinta che ha differenziato le varie diadi, fra cui quella di presenza e assenza.

Questa forza potrebbe essere identificata nell' èlan vital, nello slancio vitale, di cui parlava Bergson.

 Il filosofo francese utilizzò questo termine per descrivere la forza vitale che guida l'evoluzione e lo sviluppo degli organismi viventi in modo creativo e spontaneo.

Secondo Bergson, l'élan vital è una forza interna che spinge la vita a evolversi e a differenziarsi in forme sempre più complesse. Questa forza non è meccanica né deterministica, ma piuttosto una tendenza innovativa e creativa che cerca di superare gli ostacoli e di introdurre novità e libertà nella materia. Bergson vedeva l'élan vital come una spiegazione per la capacità degli organismi di auto-organizzarsi e di svilupparsi in modi imprevedibili e complessi.

Il concetto di **élan vital** non è naturalmente una novità. Essendo evidente , è stato interpretato e rinominato in vari modi da altri filosofi e pensatori. Ecco alcuni esempi:


1. **Conatus**: Baruch Spinoza ha introdotto il concetto di *conatus*, che rappresenta lo sforzo intrinseco di ogni essere per perseverare nel proprio essere. Questo concetto è simile all'idea di una forza vitale che guida l'evoluzione e lo sviluppo degli organismi.


2. **Volontà di vivere**: Arthur Schopenhauer ha parlato della *volontà di vivere* come una forza fondamentale e cieca che guida tutti gli esseri viventi. Anche se il suo approccio è più pessimista rispetto a quello di Bergson, entrambi i concetti condividono l'idea di una forza vitale intrinseca.


3. **Libido**: Carl Gustav Jung ha utilizzato il termine *libido* in un senso più ampio rispetto a Sigmund Freud, includendo non solo l'energia sessuale ma anche una forza vitale generale che guida il comportamento umano. Jung ha riconosciuto una somiglianza tra la sua concezione di libido e l'**élan vital** di Bergson.


4. **Forza vitale**: Alcuni filosofi hanno semplicemente tradotto **élan vital** come *forza vitale*, sottolineando l'idea di una forza dinamica e creativa che anima la vita.

E anche nell' antichità occidentale e orientale troviamo concetti simili.


Questi termini dimostrano come il concetto di una forza vitale abbia influenzato vari campi del pensiero filosofico e psicologico.

Come negare una forza del genere?

L' universo si è evoluto da un nucleo di grande unità e compattezza fino a diventare un immenso ammasso di enti differenziati.

Comunque non si è evoluto e differenziato a casaccio, in quanto ne sarebbe  venuto un caos, ma seguendo alcune leggi, regole, strutture e schemi che vengono trovate dagli scienziati. Quando gli scienziati scoprono queste leggi, risalendo a pochi minuti dal Big Bang, ritrovano le tracce di un' evoluzione o di un cammino durato miliardi di anni (circa 13,8 miliardi di anni) . Questo evento ha dato origine a tutto ciò che conosciamo: lo spazio, il tempo, la materia e l'energia.

L'evoluzione dell'universo ha lasciato molte tracce. Ecco alcune delle principali:


1. **Radiazione Cosmica di Fondo (CMB)**: Questa radiazione elettromagnetica è il residuo del Big Bang e pervade tutto l'universo. È una delle prove più forti della teoria del Big Bang.

2. **Galassie e Ammassi di Galassie**: L'osservazione di galassie e ammassi galattici mostra la distribuzione della materia nell'universo e come essa è evoluta nel tempo.

3. **Redshift**: Il fenomeno per cui la luce delle galassie lontane appare spostata verso il rosso a causa dell'espansione dell'universo. È una prova dell'espansione cosmica.

4. **Elementi Chimici**: La distribuzione degli elementi leggeri, come l'idrogeno e l'elio, è coerente con le previsioni della nucleosintesi primordiale, avvenuta nei primi minuti dopo il Big Bang.

5. **Supernovae**: Le esplosioni di stelle massicce forniscono informazioni cruciali sulla distanza delle galassie e sull'espansione accelerata dell'universo.

6. **Onde Gravitazionali**: Le increspature nel tessuto dello spazio-tempo causate da eventi catastrofici come la fusione di buchi neri, forniscono nuove informazioni sulle dinamiche dell'universo.


Queste tracce ci aiutano a comprendere meglio la storia e l'evoluzione dell'universo. 


Ma io vorrei aggiungere uno schema che si ritrova dappertutto, sia nel mondo fisico sia nel mondo mentale. Anzi uno schema che spiega proprio la compresenza di mondo materiale e di mondo mentale: la struttura a diadi.

Se ipotizziamo che l' Origine fosse un punto infinitamente caldo e denso e che poi si sia espanso creando spazio e tempo,  dobbiamo immaginare anche una progressiva differenziazione e poi la condensazione e l' apparizione delle cose.

Formandosi e apparendo la   differenziazione , le cose non si sono sparpagliate senza più legami, ma in base a connessioni diadiche, ossia in base a contrapposizioni di poli opposti complementari.

Perché questo è il modo più economico, più semplice e più efficace per mantenere energia dinamica al sistema. Lo ha scoperto

Newton con il terzo principio  di azione e reazione della dinamica , che è un principio di connessione delle forze . Cioè, il modo diadico: una contrapposizione tra forze complementari che non possono fare a meno l'una dell'altra e che dunque vanno in coppie.

Se c'è l'azione, c'è la reazione... immancabilmente.

Il terzo principio di Newton descrive il perché è il come  delle diadi.

Tra le prime o fondamentali diadi doveva esserci proprio quella  di presenza/assenza, senza la quale le cose non avrebbero potuto esserci o comparire, e viceversa.

Senza  la sua comparsa, le cose non avrebbero potuto né comparire né scomparire . E dunque sarebbero rimaste statiche, immutabili, inservibili, non connettibili, disgregate, senza legami.

Invece le forze hanno conservato precisi legami diadici: si sono suddivise e raggruppate secondo il principio di Newton, in coppie di forze contrapposte, uguali ma contrarie. Perché?

Perché questo è il modo più "economico", più semplice e più efficace per alimentare e conservare energia.

Il concetto di diadi può essere applicato in vari modi per migliorare l'efficienza energetica e la conservazione dell'energia. Ecco alcuni esempi di come le diadi possono essere utilizzate in questo contesto:


1. **Energia Solare e Notte**: Utilizzare pannelli solari per raccogliere energia durante il giorno (luce) e sistemi di accumulo per conservare l'energia per l'uso notturno (buio). Questa diade permette di sfruttare al massimo le risorse naturali disponibili.


2. **Caldo e Freddo**: Sistemi di riscaldamento e raffreddamento che utilizzano pompe di calore possono trasferire calore da un ambiente all'altro, sfruttando la diade caldo/freddo per mantenere temperature confortevoli con un consumo energetico ridotto.


3. **Carica e Scarica**: Le batterie ricaricabili funzionano sulla base della diade carica/scarica, permettendo di immagazzinare energia quando è abbondante e utilizzarla quando è necessaria. Questo è fondamentale per la gestione delle energie rinnovabili.


4. **Produzione e Consumo**: Bilanciare la produzione di energia con il consumo è essenziale per l'efficienza energetica. Sistemi intelligenti di gestione dell'energia possono ottimizzare questa diade per ridurre gli sprechi e migliorare l'efficienza.


5. **Energia Potenziale e Cinetica**: Utilizzare l'energia potenziale (come l'acqua in un serbatoio elevato) e convertirla in energia cinetica (come l'acqua che scorre attraverso una turbina) è un esempio di come le diadi possono essere sfruttate per generare energia in modo efficiente.


Questi esempi mostrano come il concetto di diadi possa essere applicato per migliorare l'efficienza energetica e la conservazione dell'energia. 

Le diadi vanno viste come un'analogia tra la fisica (terzo principio di Newton) e la mente. Non sono certamente la stessa cosa, ma un'espressione dello stesso schema.

Il terzo principio della dinamica di Newton, noto anche come principio di azione e reazione, afferma che per ogni azione c'è una reazione uguale e contraria. Questo principio descrive come le forze tra due oggetti siano sempre reciproche: se un oggetto A esercita una forza su un oggetto B, l'oggetto B esercita una forza uguale e contraria su A.


Le diadi, come concetto, possono essere viste come un'espressione di questo principio in un senso più ampio e filosofico. Le diadi rappresentano coppie di opposti complementari che sono interdipendenti e si influenzano reciprocamente. Questo riflette l'idea che ogni azione ha una reazione e che le polarità opposte sono intrinsecamente collegate.


Ad esempio, la diade luce/buio può essere vista come un'analogia del principio di azione e reazione: la presenza di luce implica l'assenza di buio e viceversa. Allo stesso modo, la diade caldo/freddo riflette come le variazioni di temperatura siano interconnesse.


In sintesi, mentre le diadi non sono una rappresentazione diretta del terzo principio della dinamica di Newton, condividono l'idea fondamentale di interdipendenza e reciprocità tra opposti. Questo concetto può essere applicato in vari contesti per comprendere meglio le dinamiche delle forze e delle polarità nella realtà. 

Tornando alla nostra diade presenza/assenza, è chiaro che deve essere una delle prime, perché regola il principio di "accensione" o visibilità della realtà. Proprio come se fosse un interruttore: acceso/spento, presente/assente. 

E' la natura che si organizza in questo modo, seguendo questo schema. Ma c'è da chiedersi se non possiamo intervenire, attivandolo intenzionalmente. Come quando entriamo o usciamo da una stanza e accendiamo o spegniamo la luce.

Sarebbe un bel progresso! Ma come inserirsi nel procedimento?

La diade presenza/assenza è un concetto naturale che possiamo osservare in molti fenomeni, ma possiamo anche utilizzarla intenzionalmente in vari contesti. Già lo facciamo. Ecco alcuni esempi di come possiamo sfruttare questa diade:


1. **Design e Architettura**: Gli architetti e i designer utilizzano la diade presenza/assenza per creare spazi funzionali ed estetici. Ad esempio, l'uso di spazi vuoti (assenza) e pieni (presenza) può influenzare la percezione di un ambiente, rendendolo più aperto o più intimo.


2. **Tecnologia e Informatica**: Nei sistemi digitali, la diade presenza/assenza è fondamentale. I bit, che sono l'unità base dell'informazione digitale, rappresentano stati di presenza (1) e assenza (0). Questa diade è alla base del funzionamento di tutti i dispositivi elettronici.


3. **Comunicazione**: In comunicazione, possiamo utilizzare la diade presenza/assenza per enfatizzare messaggi o creare effetti. Ad esempio, il silenzio (assenza di suono) può essere utilizzato per creare tensione o aspettativa in un discorso o in una performance musicale.


4. **Arte e Fotografia**: Gli artisti e i fotografi spesso giocano con la diade presenza/assenza per creare contrasti e mettere in risalto determinati elementi. L'uso di luci e ombre, ad esempio, può creare profondità e dinamismo in un'opera d'arte.


5. **Gestione del Tempo**: Possiamo utilizzare la diade presenza/assenza per gestire il nostro tempo in modo più efficace. Ad esempio, alternare periodi di lavoro intenso (presenza) con pause di riposo (assenza) può migliorare la produttività e il benessere.

6. Gestione dei nostri rapporti sociali, alternando saggiamente periodi di presenza e assenza per trovare un equilibrio che non infastidisca (troppa presenza) né diradi troppo il rapporto.


Questi sono solo alcuni esempi di come possiamo utilizzare intenzionalmente la diade presenza/assenza per influenzare vari aspetti della nostra vita e delle nostre attività. 

Il mondo dei computer con il suo codice binario è un esempio di applicazione tecnologica di questa diade. Ma anche il codice inventato dagli antichi taoisti con la dualità linea spezzata/linea intera o linea aperta/linea chiusa era un geniale esempio di questa diade.

Dobbiamo considerare che la diade è presente sia nel mondo fisico sia nel mondo mentale, e quindi costituisce un ponte di passaggio naturale.

Va precisato che la natura è già una realtà dove i vuoti e i pieni sono utilizzati sapientemente. Basta osservare le strutture fisiche, organiche o cosmiche, in cui il vuoto e il pieno sono l'uno a fondamento dell'altro, ed entrambi a fondamento del tutto. Se tutto fosse pieno o se tutto fosse vuoto, il mondo non ci sarebbe.


A livello atomico, la maggior parte dello spazio all'interno degli atomi è vuoto. Gli atomi sono costituiti da un nucleo centrale (composto da protoni e neutroni) circondato da una nuvola di elettroni. La distanza tra il nucleo e gli elettroni è relativamente grande rispetto alle dimensioni delle particelle stesse, il che significa che la maggior parte del volume di un atomo è vuoto.


Se consideriamo che il nostro corpo è composto da miliardi di atomi, possiamo dire che una parte significativa del nostro corpo è costituita da vuoto a livello atomico. Tuttavia, a livello macroscopico, percepiamo il nostro corpo come solido e pieno a causa delle forze elettromagnetiche che tengono insieme gli atomi e le molecole.

Anche a livello cosmico troviamo questo rapporto tra pieno e vuoto.

La maggior parte dell'universo è costituita da vuoto, con la materia distribuita in modo sparso. Ecco alcuni punti chiave per comprendere meglio questo rapporto:


1. **Spazio Interstellare e Intergalattico**: La maggior parte dello spazio tra le stelle e le galassie è vuoto, o quasi vuoto, con densità di materia estremamente bassa. Questo vuoto è chiamato spazio interstellare (tra le stelle) e spazio intergalattico (tra le galassie).


2. **Materia Oscura ed Energia Oscura**: Circa il 27% dell'universo è costituito da materia oscura, una forma di materia che non emette luce e non può essere osservata direttamente, ma la cui presenza è dedotta dagli effetti gravitazionali. Inoltre, circa il 68% dell'universo è costituito da energia oscura, una forma di energia che permea tutto lo spazio e accelera l'espansione dell'universo. Quindi, solo circa il 5% dell'universo è costituito da materia ordinaria (protoni, neutroni, elettroni) che forma stelle, pianeti e galassie.


3. **Vuoto Quantistico**: Anche il vuoto non è veramente vuoto. A livello quantistico, il vuoto è pieno di fluttuazioni quantistiche, dove particelle virtuali vengono create e distrutte continuamente. Questo fenomeno è descritto dalla teoria del campo quantistico.


4. **Struttura a Grande Scala dell'Universo**: L'universo ha una struttura a grande scala che assomiglia a una rete cosmica, con filamenti di galassie e ammassi di galassie separati da vasti vuoti. Questi vuoti cosmici sono regioni dello spazio con densità di materia molto bassa.


In sintesi, il cosmo è caratterizzato da un rapporto complesso tra pieno e vuoto, con la maggior parte dell'universo costituita da vuoto interstellare e intergalattico, materia oscura ed energia oscura. Tuttavia, anche il vuoto è pieno di attività a livello quantistico. 

Insomma, tutto questo discorso serve a mettere in evidenza che la diade presenza/assenza domina dappertutto.

Che dire poi del mondo mentale? Dei silenzi, dei vuoti tra un pensiero e l'altro, tra una sensazione e l'altra, del vuoto del sonno, degli intervalli dove non succede nulla?

Potremmo esistere senza questo alternarsi tra vuoto e pieno, tra assenza e presenza?

Tutto questo avviene meccanicamente, naturalmente, perché ogni forza ha bisogno di riposo, di soste, di debolezza, di sospensione, di cicli. 

Anche se le forze naturali, come la gravità, l'elettromagnetismo, la forza nucleare forte e la forza nucleare debole, operano continuamente e non si "interrompono" nel senso tradizionale, ci sono fenomeni naturali che mostrano comportamenti ciclici o periodici, che possono sembrare come interruzioni o pause.


Ad esempio:


1. **Cicli Giorno/Notte**: La rotazione della Terra causa l'alternanza tra giorno e notte, creando un ciclo di luce e buio.

2. **Stagioni**: L'inclinazione dell'asse terrestre e la sua orbita attorno al Sole causano le stagioni, che sono cicli annuali di cambiamenti climatici.

3. **Cicli Solari**: L'attività del Sole segue un ciclo di circa 11 anni, con periodi di maggiore e minore attività solare.

4. **Oscillazioni di Pendoli**: I pendoli oscillano avanti e indietro in modo periodico, mostrando un comportamento ciclico.


Questi esempi mostrano che, mentre le forze naturali stesse non si interrompono, i fenomeni che osserviamo possono avere comportamenti ciclici o periodici. Questi cicli sono spesso il risultato di interazioni complesse tra diverse forze e condizioni iniziali.

In natura possiamo osservare molti esempi di alternanza di cicli di presenza e assenza. Questi cicli sono spesso legati a fenomeni naturali e processi biologici. Ecco alcuni esempi:


1. **Cicli Giorno/Notte**: La rotazione della Terra causa l'alternanza tra giorno (presenza di luce) e notte (assenza di luce).


2. **Stagioni**: L'inclinazione dell'asse terrestre e la sua orbita attorno al Sole causano le stagioni, con periodi di crescita e abbondanza (presenza) e periodi di riposo e scarsità (assenza).


3. **Cicli Lunari**: Le fasi della Luna, come la luna piena (presenza) e la luna nuova (assenza), influenzano vari fenomeni naturali, come le maree.


4. **Cicli di Vita**: Molti organismi seguono cicli di vita che includono periodi di attività (presenza) e periodi di dormienza o quiescenza (assenza). Ad esempio, molte piante perenni fioriscono in primavera e estate (presenza) e vanno in dormienza in autunno e inverno (assenza).


5. **Cicli di Riproduzione**: Alcuni animali hanno cicli riproduttivi stagionali, con periodi di accoppiamento e nascita (presenza) seguiti da periodi di inattività riproduttiva (assenza).


6. **Cicli di Nutrienti**: Gli ecosistemi seguono cicli di nutrienti, come il ciclo dell'azoto e il ciclo del carbonio, che coinvolgono la presenza e l'assenza di nutrienti disponibili per gli organismi.


Questi cicli di presenza e assenza sono fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi e per la sopravvivenza degli organismi. Riconoscere e comprendere questi cicli ci aiuta a gestire meglio le risorse naturali e a vivere in armonia con l'ambiente.




 


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