In vecchiaia, dopo aver visto morire tante
persone, e sapendo che ad ogni istante si può scomparire, non si sa se
attaccarsi a qualcuno o a qualcosa oppure lasciar perdere tutti.
L’amore e l’affetto assumono altre
connotazioni: ultimo attaccamento alla vita o ultima illusione?
I medici ci dicono che dobbiamo attaccarci
a qualcosa o a qualcuno per non morire prima. Ma la saggezza ci dice che tanti
attaccamenti vanno lasciati cadere, per concentrarsi sulle cose essenziali.
Ora, io non so quali siano queste cose
essenziali per voi. Ma la vicinanza della morte dovrebbe avere almeno questo
vantaggio: farci capire che cosa è essenziale per noi.
Certo, se dobbiamo concludere qualcosa, è
meglio farlo subito, perché non si sa domani ci sveglieremo… o se le Parche
taglieranno il nostro filo tra un’ora o tra un mese.
Tra vita e morte, tutto diventa più
significativo… o meno? In fondo, tante preoccupazioni e tanti comportamenti
appaiono solo i prodotti di un tipo di vita che non vuole pensare alla fine.
Non volete mai fare i conti.
Ma il Grande Ragioniere sta già facendo i
conti e pensando se val la pena di darci altre possibilità o farci sparire per
sempre e riformattarci, come esperimento fallito.
Nessun commento:
Posta un commento