giovedì 5 dicembre 2024

Ambiguità dell' essere

Osservate questa immagine:


Guardata da destra a sinistra è un' anatra con il becco, e guardata da sinistra a destra è un coniglio con le lunghe orecchie.

Così è se vi pare.

Ma l'immagine, in sé, che animale rappresenta?

Rappresenta entrambi gli animali contemporaneamente.

Cioè, è una dualità di immagini diverse, una sovrapposizione di stati, come direbbe la fisica quantistica .

E sono complementari, perché un' immagine non potrebbe esistere senza l' altra. Se cancelli l'una cancelli anche l' altra.

Vedete come è difficile stare al

mondo? Finché qualcuno non ci osserva non esistiamo. In sé, in noi stessi, non esistiamo.

Esistiamo solo in rapporto. Non so se è una bella cosa o una brutta cosa.

Già, non posso saperlo: anche questi due stati (bello/brutto)  coesistono.

La verità è che siamo sempre sul filo del rasoio, tra essere e non essere.

Noi ci difendiamo come possiamo, finché possiamo, per parecchi anni o decenni, cercando di rimpiazzare l' energia consumata, sempre in bilico tra essere e non essere, tra presenza ed assenza, tra salute e malattia, tra giorno e notte, tra luce e buio, tra esaurimento e rinnovamento, tra passato e futuro, tra prima e dopo - ma alla fine smarriamo l'equilibrio, la capacità di riequilibratura... e perdiamo la partita. 

Insomma, le diadi, che sono campioni di equilibrio, si sciolgono. E noi che siamo composti da migliaia di diadi, finiamo nel nulla.




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