Anche se molta filosofia se la prende con la tecnica,
dobbiamo mettere in evidenza che l’uomo è l’essere tecnologico per eccellenza. È
colui che, attraverso gli oggetti, i metodi e gli strumenti da lui stesso
costruiti, è in grado di cambiare il mondo e anche se stesso.
L’uomo esce dalla natura per costruirsene una propria,
con i rischi che ne conseguono. È la tecnologia che permette, per esempio, l’allungamento
della vita. Il problema è che deve assumersi a questo punto la responsabilità
del funzionamento del mondo, che finora era stato affidato solo alla natura.
Ormai non ci si può più limitare alla semplice contemplazione della natura. Da
quando l’uomo ha utilizzato un bastone per prendere o modificare qualcosa, è
entrato in una nuova era.
Anche la meditazione è una tecnologia – una tecnologia
della coscienza.
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