Molti pensano che la
meditazione sia una perdita di tempo e che la vita sia attività, movimento,
lavoro, costruzione, ecc. Così non si riflette mai e non si è consapevoli né di
sé né degli altri.
Questo atteggiamento è
all’origine dell’infelicità generale, perché l’uomo di oggi non si pensa più
come una parte del Tutto che deve armonizzarsi, ma come un apprendista stregone
che deve dominare e piegare il mondo. Non è più l’atteggiamento teoretico che prevale, con la sua
contemplazione-armonizzazione con il cosmo, ma un fattore trasformativo - che
nasce, però, da un intimo dissidio. La disarmonia tra uomo e cosmo, che ha
cancellato l’antico atteggiamento teoretico
della filosofia greca e della sapienza orientale, risale alla civiltà
cristiana.
Per il cristianesimo l’uomo
non è più un frammento del Tutto, ma un essere creato da un Dio che non si
identifica con la natura. In tal modo Dio non viene più sentito come la
Totalità, ma come un Padre-Padrone, totalmente altro da sé e dal mondo. Il
mondo diventa un luogo di pena e di transito temporaneo in cui veniamo gettati
dopo la Caduta.
L’uomo e il mondo non sono
più in armonia, e l’uomo non deve più contemplare il mondo per riuscire ad
assimilarsi, ma deve piuttosto costruire un altro ordine che non ha più nulla
di naturale.
Il rapporto tra l’uomo e il
mondo è lo stesso che corre tra Dio e il mondo: un rapporto di consumo, di
dominazione e di sfruttamento. Il mondo è fatto per essere plasmato e
assoggettato.
Quando l’uomo arriva a
sentirsi “gettato” nel mondo, in un mondo destituito di ogni senso, siamo
all’atto finale di quel percorso che, inaugurato dal cristianesimo, ha portato
l’uomo,ormai consapevole della morte di Dio, a questo senso di abbandono e di
non-senso.
Ma il senso è proprio
un’esperienza di comunione e di armonia che è stata interrotta e che non può
più essere sostituita dal rapporto tra uomo e uomo, perché nessun uomo può
essere un datore di senso cosmico.
Spezzata l’unità
uomo-natura, ecco lo stato di degrado ambientale, ecco la distruzione ecologica
che vediamo sotto i nostri occhi.
Per i cristiani, Gesù,
l’ebreo Gesù, è il redentore del mondo. Ma ogni Cristo ha il suo Anticristo, in
sé.
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