La parola “emozione” viene
dal latino e-movere che significa “mettere
in movimento”. E, in effetti, ogni emozione ci mette in moto, trasforma il
nostro modo di sentire.
Ci sono emozioni che ci
devastano. E ci sono emozioni vitali, che ci alimentano. Nessuna emozione è
buona o cattiva in sé. Tutto dipende dalle circostanze.
Quando un’emozione ci
assale, non abbiamo modo di difenderci e ne veniamo invasi (è il caso per
esempio dell’ira). Ma, se lo stato d’animo ci fa soffrire o ci porta a sentimenti
di malessere, dobbiamo reagire. Se non vogliamo essere in balìa di emozioni
distruttive, dobbiamo lavorarci su.
Le emozioni possono essere
positive se ci fanno sentire vivi, energici, fiduciosi e ottimisti; ma
possono essere negative se ci tolgono la gioia di vivere e ci fanno precipitare
in gorghi di disperazione o di dolore.
L’ira è negativa. Ma, se mi
arrabbio per un ingiustizia, è forza positiva.
L’odio è negativo. Ma se
odio un criminale, è giusta.
L’amore è positivo. Ma se
amo la droga, il gioco d’azzardo o la persona sbagliata, diventa negativa.
L’ansia ci fa star male. Ma
un po’ di ansia ci aiuta a prepararci meglio.
La paura è negativa. Ma senza avvertire la paura saremmo già morti.
La paura è negativa. Ma senza avvertire la paura saremmo già morti.
La noia può essere
annichilente. Ma può anche essere creativa…
Le emozioni sono ambivalenti
e ambigue. In genere, ciò che ci fa sentire in pace, equilibrati, aperti e
saggi è positivo. Ciò che ci provoca agitazione, confusione, squilibrio e
perdita di autocontrollo è negativo.
Come fare a intervenire?
Dobbiamo diventare
chiaramente consapevoli dello stato d’animo che ci pervade in un certo momento.
“Questa è collera, questo è un impulso d’odio, questo è egocentrismo, questa è
invidia, questa è un’ ansia eccessiva, ecc.”
A questo punto dobbiamo fare
un salto. Passare dallo stato d’animo perturbante a quella parte di noi che ne è
consapevole. Quella parte, quel centro, essendo semplicemente coscienza, non è
investito dall’emozione negativa. Ma ne è distaccato. La coscienza è solo coscienza.
Dunque, spostandoci in quel
centro, prendendo le distanze dall’emozione che ci turbava, usciamo dallo stato
d’animo che minacciava di travolgerci e approdiamo a uno stato di consapevolezza che ci ridona l'equilibrio e la salute, mentale e fisica.
Le emozioni per loro natura
non sono stabili. Sono come le onde del mare, che si alzano e si abbassano. Perciò,
con il tempo, è molto meglio trovare quel “fondo di noi stessi” che non è
toccato dal loro moto e che resta sereno nonostante l’agitazione della
superficie.
Nessun commento:
Posta un commento