Il nostro problema è che non
riusciamo a prescindere da una visione egocentrica. Se per esempio un mio
collega viene maltrattato dal capo, io gli dirò: “Non te la prendere, sta’ calmo.
Si vede che il capo aveva i nervi”. Magari mi dispiace, ma non mi arrabbio.
Se però il capo maltratta
me, la reazione sarà diversa: mi arrabbierò, mi sentirò umiliato, mi abbatterò,
ecc. Me la prenderò e non starò calmo.
Il motivo è che mi considero
al centro di tutto, l’essere più importante.
La saggezza è tutta qui: non
considerarmi al centro di tutto, ma essere capace di prendere le distanze.
Essere capace di guardare me stesso come guardo un altro.
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