Se mi identifico nel ruolo che svolgo, sarò
tenuto a regole e a comportamenti che qualcuno ha prestabilito per me; sarò
quindi etero-diretto, sarò una specie di maschera o di marionetta. La libertà
come identificazione con il ruolo è un controsenso.
È evidente che per rivendicare la mia libertà,
e quindi il mio vero sé, dovrò negare l’identificazione tra il mio sé e il
ruolo che svolgo, che sia quello familiare (figlio, padre, ecc.) o quello
sociale (l’operaio, l’ingegnere, ecc.) Non sono la funzione che svolgo.
Devo rivendicare la mia identità profonda
prendendo le distanze dai ruoli e dalle varie funzioni sociali e perfino
psicologiche.
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