mercoledì 11 marzo 2015

La scienza della mente

La meditazione può essere definita la scienza della mente, poiché è un insieme di metodi pratici e di atteggiamenti per controllare e cambiare pensieri ed emozioni disturbanti. Non è dunque una religione, ma piuttosto una spiritualità, che ha comunque un suo quadro teorico.
Infatti, la nostra felicità e la nostra sofferenza dipendono in gran parte da noi stessi, dal modo in cui impieghiamo la mente. Ma dal modo in cui impieghiamo la mente dipende anche la nostra visione del mondo.
Da una parte, quindi, si controllano e si modificano emozioni, sentimenti e pensieri, e, dall’altra, si verificano e si cambiano le nostre convinzioni profonde.
Quello che è certo è che tutti i nostri stati d’animo possono essere osservati e, con l‘addestramento, cambiati. Non siamo insomma semplici contenitori di pensieri e di sentimenti prodotti dagli eventi esterni,ma siamo noi stessi, in gran parte, i responsabili di ciò che proviamo e pensiamo. E siamo noi stessi che possiamo diventare ciò che vogliamo. Come diceva il Buddha, è la mente (sensitiva, psichica, conscia, inconscia e razionale) che determina il mondo in cui viviamo. E dunque ognuno deve diventare il padrone di stesso e non lasciarsi trascinare dagli altri, dalla famiglia, dalla scuola, dalla cultura, dalla società, dalla religione, dalle opinioni correnti, dalle tradizioni e dai mille condizionamenti del mondo.

Ognuno deve diventare se stesso, deve riappropriarsi della propria vita. Ecco perché lo scopo della meditazione è la libertà, la liberazione.

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