domenica 6 ottobre 2024

Un unico sogno

 

Ammettiamo pure che ad ogni operazione mentale corrisponda un’operazione cerebrale, rintracciabile. Questa ipotesi, sostenuta dalle neuroscienze, non è strana. Perché è nello stesso organismo che avvengono i due processi. Cioè, c’è un collegamento naturale.

Ma potrebbe esserci un collegamento fra le operazioni del cervello-mente e le operazioni di un altro o di altri corpi? Tutti risponderebbero di no.

Però, dobbiamo intenderci sul concetto di coscienza.

E domandiamoci se, senza coscienza, le cose esisterebbero così come sono. O sarebbero diverse. O non ci sarebbero affatto.

Noi diamo per scontato che, anche senza esseri coscienti, tutto resterebbe uguale. Ma non possiamo esserne sicuri. Perché non possiamo averne la prova.

Ma, se la coscienza (non nella nostra forma) avesse già contribuito alla formazione del mondo, le cose sarebbero completamente diverse. Mancherebbe una delle due gambe su cui si regge l’universo: l’energia-coscienza e la materia. E dunque il mondo collasserebbe.

In realtà, se la coscienza fosse ciò che connette le cose, la loro interazione o il loro significato, in sua mancanza, le cose perderebbero l’interdipendenza e cadrebbero in uno stato caotico.

Ma come possiamo dimostrare che la coscienza è proprio l’interazione delle cose?

Ho già parlato dell’uomo con Alzheimer che non è più presente. È evidente che, in caso di guasto del cervello-coscienza, il mondo sarebbe un caos senza senso. Ma, per gli altri, resterebbe uguale. Se, però scomparissero tutti o smettesse di funzionare il cervello-mente di tutti gli esseri coscienti..? Se mancassero tutti i nessi logici e dotati di significato?

Anche quando dormiamo succede lo stesso: il mondo attuale scompare perché cambia la modalità del cervello-mente. Poi, però, quando ci svegliamo, la realtà abituale ritorna.

Ma se tutti stessimo sognando? Se il mondo fosse un sogno, la realtà abituale, dotata di nessi logici e di significati. scomparirebbe. E noi saremmo tutti in un altro mondo, un mondo di sogno, dove non funzionano i soliti nessi logici, il principio di non-contraddizione, la logica nota dello spaziotempo, il principio di localizzazione, ecc.

In questo caso, il sognatore potrebbe anche essere unico, e tutti noi faremmo parte del suo sogno. Lo stesso se la realtà fosse una simulazione di un ignoto programmatore. Avrebbe creato un mondo virtuale in cui le varie entità si credono diverse, mentre sono un’unica simulazione.

Ipotesi davvero intrigante.

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