La verità, secondo me, dovrebbe non essere un
punto fisso ma un equilibrio dinamico tra opposti, sempre in movimento e in
evoluzione. In altri termini, dovrebbe essere costituita da una certa
percentuale di vero e a una certa percentuale di falso.
Ma questa dialettica o oscillazione è valida
solo se ci sono in gioco due punti di vista opposti e complementari.
Ecco un esempio di due ipotesi
opposte e complementari:
1. Ipotesi A:
o Opposta: “Se
piove, allora la partita di calcio sarà annullata.”
o Complementare: “Se
non piove, allora la partita di calcio si svolgerà come previsto.”
2. Ipotesi B:
o Opposta: “Se
lo studente studia regolarmente, allora supererà l’esame.”
o Complementare: “Se
lo studente non studia regolarmente, allora non supererà l’esame.”
Queste ipotesi sono opposte perché affermano il contrario
l’una dell’altra, ma sono anche complementari perché coprono tutte le
possibilità relative alla condizione iniziale.
Che percentuali di
verità hanno?
Le percentuali di verità delle
ipotesi dipendono dalle condizioni specifiche e dai dati disponibili. In
generale, non possiamo assegnare una percentuale di verità senza ulteriori
informazioni. Tuttavia, possiamo fare alcune considerazioni:
1. Ipotesi A:
o “Se
piove, allora la partita di calcio sarà annullata.”
§ La
verità di questa ipotesi dipende dalle politiche dell’organizzazione della
partita e dalle condizioni meteorologiche. Se l’organizzazione annulla sempre
le partite in caso di pioggia, l’ipotesi potrebbe avere una percentuale di
verità molto alta.
o “Se
non piove, allora la partita di calcio si svolgerà come previsto.”
§ Anche
questa dipende dalle stesse condizioni. Se non ci sono altre ragioni per
annullare la partita, la percentuale di verità potrebbe essere alta.
2. Ipotesi B:
o “Se
lo studente studia regolarmente, allora supererà l’esame.”
§ La
verità di questa ipotesi dipende da vari fattori come la qualità dello studio,
la difficoltà dell’esame e le capacità dello studente. In generale, studiare
regolarmente aumenta le probabilità di successo, ma non garantisce il 100%.
o “Se
lo studente non studia regolarmente, allora non supererà l’esame.”
§ Anche
questa ipotesi dipende da vari fattori. Non studiare regolarmente diminuisce le
probabilità di successo, ma non significa necessariamente che lo studente
fallirà.
Per assegnare percentuali precise, sarebbe necessario avere
dati statistici o informazioni specifiche sulle situazioni descritte.
o Supponiamo
di avere un sacchetto con 10 palline: 7 rosse e 3 verdi. Vogliamo calcolare la
probabilità di estrarre una pallina rossa.
§ Casi favorevoli:
7 (palline rosse)
§ Casi possibili:
10 (totale delle palline)
§ Applicando
la formula:
P(pallina rossa)=710=0.7P(pallina rossa)=107=0.7
§ Quindi,
la probabilità di estrarre una pallina rossa è 0.7, o 70%.
C’è da considerare,
però, la differenza tra probabilità classica e
probabilità frequentista che risiede principalmente nel modo in cui vengono
definite e calcolate:
1. Probabilità Classica:
o
Definizione: La probabilità classica è definita come il rapporto tra il
numero di casi favorevoli e il numero totale di casi possibili, assumendo che
tutti i risultati siano ugualmente probabili.
o
Calcolo:
Si calcola a priori, cioè prima di osservare i dati. Ad esempio, la probabilità
di ottenere testa lanciando una moneta è ( \frac{1}{2} ) perché ci sono due
risultati possibili (testa o croce) e uno solo è favorevole (testa).
o
Esempio:
La probabilità di estrarre una carta di cuori da un mazzo di 52 carte è (
\frac{13}{52} = \frac{1}{4} ).
2. Probabilità Frequentista:
o
Definizione: La probabilità frequentista è definita come il limite della
frequenza relativa di un evento quando il numero di esperimenti tende all’infinito.
In altre parole, è basata sull’osservazione dei dati.
o
Calcolo:
Si calcola a posteriori, cioè dopo aver raccolto i dati. Ad esempio, se lanci
una moneta 100 volte e ottieni testa 48 volte, la probabilità frequentista di
ottenere testa è ( \frac{48}{100} = 0.48 ).
o
Esempio:
Se in un esperimento ripetuto 1000 volte un evento si verifica 300 volte, la
probabilità frequentista di quell’evento è ( \frac{300}{1000} = 0.3 ).
Ma esiste anche una probabilità soggettiva.
La probabilità soggettiva è una misura della probabilità
che si basa sulle opinioni personali, le esperienze e le intuizioni di un
individuo, piuttosto che su dati matematici o statistici. In altre parole, è il grado di fiducia
che una persona ha nel verificarsi di un evento specifico.
Caratteristiche della
Probabilità Soggettiva:
·
Personale: Varia da persona a
persona in base alle loro esperienze e conoscenze.
·
Non matematica: Non si basa su
calcoli matematici rigorosi, ma piuttosto su giudizi personali.
·
Flessibile: Può cambiare con
nuove informazioni o esperienze.
Esempio:
Immagina di dover valutare la
probabilità che la tua squadra di calcio preferita vinca la prossima partita.
Se sei un grande tifoso e conosci bene la squadra, potresti stimare una
probabilità del 70% basandoti sulla tua fiducia nelle loro capacità e nelle
loro prestazioni recenti. Questa stima è soggettiva perché riflette
la tua opinione personale e non un’analisi statistica rigorosa.
Si possono misurare la percentuale di
bene e la percentuale di male di un’azione?
Ovviamente, misurare la percentuale
di bene e male di un’azione è un concetto complesso e spesso soggettivo, poiché
dipende da vari fattori etici, morali e culturali. Tuttavia, ci sono alcuni
approcci che possono essere utilizzati per valutare l’impatto positivo o
negativo di un’azione:
1. Analisi
Costi-Benefici:
·
Descrizione: Questo metodo valuta
i benefici e i costi di un’azione in termini monetari o di altro tipo.
·
Esempio: Se un’azienda decide
di ridurre le emissioni di carbonio, i benefici potrebbero includere un
ambiente più pulito e una migliore salute pubblica, mentre i costi potrebbero
essere legati all’implementazione di nuove tecnologie.
2. Valutazione
dell’Impatto Sociale:
·
Descrizione: Questo approccio
misura l’impatto di un’azione sulla società, considerando fattori come la
qualità della vita, l’uguaglianza e la giustizia sociale.
·
Esempio: Un programma di
formazione per disoccupati può essere valutato in termini di aumento
dell’occupazione e miglioramento delle competenze.
3. Analisi
Etica:
·
Descrizione: Questo metodo
considera i principi etici e morali per valutare se un’azione è giusta o
sbagliata.
·
Esempio: La decisione di
un’azienda di pagare salari equi può essere valutata in base ai principi di
giustizia e rispetto per i diritti dei lavoratori.
4. Indicatori
di Sostenibilità:
·
Descrizione: Utilizza indicatori
specifici per misurare l’impatto ambientale, sociale ed economico di un’azione.
·
Esempio: L’uso di energie
rinnovabili può essere valutato in termini di riduzione delle emissioni di gas
serra e conservazione delle risorse naturali.
Considerazioni Finali:
La misurazione precisa delle percentuali
di bene e male di un’azione richiede un’analisi approfondita e spesso
multidisciplinare. Inoltre, le percezioni di ciò che è
“bene” o “male” possono variare notevolmente tra individui e culture.
Posso però constatare all’ingrosso se
un’azione che ritengo buona sia effettivamente buona o non contenga anche del
male?
:
Calcolare
la percentuale di un’azione che ritieni buona e determinare quanto
effettivamente sia buona senza contenere del male è complesso, poiché coinvolge
valutazioni soggettive e spesso qualitative. Tuttavia, ci sono alcuni approcci
che possono aiutarti a fare una stima più informata:
1. Analisi Multi-Criterio:
·
Descrizione: Valuta l’azione su diversi criteri (ad esempio, impatto
ambientale, sociale, economico) e assegna un punteggio a ciascun criterio.
·
Esempio:
Se un’azione ha un impatto positivo sull’ambiente (80%), un impatto sociale
positivo (70%) e un impatto economico positivo (90%), puoi calcolare una media
ponderata per ottenere una stima complessiva.
2. Valutazione del Rischio:
·
Descrizione: Identifica i potenziali rischi o effetti negativi associati
all’azione e valuta la loro probabilità e gravità.
·
Esempio:
Se un’azione ha un rischio ambientale del 20% e un rischio sociale del 10%,
puoi sottrarre questi valori dalla valutazione complessiva dell’azione.
3. Feedback e Opinioni:
·
Descrizione: Raccogli feedback da diverse persone o gruppi interessati per
avere una visione più ampia e bilanciata.
·
Esempio:
Se la maggior parte delle persone coinvolte ritiene che l’azione sia positiva
all’80%, puoi usare questa percentuale come stima della bontà dell’azione.
4. Analisi Costi-Benefici:
·
Descrizione: Confronta i benefici e i costi (o danni) dell’azione in
termini quantitativi.
·
Esempio:
Se i benefici totali di un’azione sono stimati al 90% e i costi (o danni) al
10%, la percentuale netta di bontà dell’azione sarebbe 80%.
Considerazioni Finali:
È importante ricordare
che queste valutazioni sono spesso soggettive e dipendono dai valori e dalle
priorità individuali. Non esiste un metodo
universale per calcolare esattamente la percentuale di bene e male di
un’azione, ma questi approcci possono aiutarti a fare una stima più informata.
Ma posso calcolare se
un’azione fa solo del bene o anche del male per me?
Determinare se un’azione provochi
solo bene o anche male per te è una valutazione complessa e spesso soggettiva.
Tuttavia, si possono seguire alcuni passaggi per fare una stima più informata:
1. Identifica
i Potenziali Benefici e Danni:
·
Benefici: Elenca tutti i
possibili effetti positivi dell’azione.
·
Danni: Elenca tutti i
possibili effetti negativi dell’azione.
2. Valuta
la Probabilità e l’Impatto:
·
Probabilità: Stima quanto è
probabile che ciascun beneficio o danno si verifichi.
·
Impatto: Valuta l’importanza o
la gravità di ciascun beneficio o danno.
3. Pondera
i Risultati:
·
Assegna un punteggio a ciascun beneficio
e danno in base alla loro probabilità e impatto.
·
Calcola una media ponderata per ottenere
una stima complessiva.
4. Considera
il Contesto Personale:
·
Riflettici su come i benefici e i danni
influenzano specificamente te e le tue circostanze personali.
·
Ad esempio, un’azione potrebbe avere un
impatto positivo sulla tua carriera ma un impatto negativo sulla tua vita
personale.
Esempio Pratico:
Immagina di dover decidere se accettare un nuovo lavoro:
·
Benefici: Maggiore stipendio,
migliori opportunità di carriera, ambiente di lavoro stimolante.
·
Danni: Maggiore stress, meno
tempo libero, trasferimento in un’altra città.
Valutazione:
·
Benefici:
o Maggiore
stipendio: Probabilità 90%, Impatto 80%
o Migliori
opportunità di carriera: Probabilità 70%, Impatto 90%
o Ambiente
di lavoro stimolante: Probabilità 80%, Impatto 70%
·
Danni:
o Maggiore
stress: Probabilità 60%, Impatto 70%
o Meno
tempo libero: Probabilità 50%, Impatto 60%
o Trasferimento:
Probabilità 40%, Impatto 50%
Calcolo:
·
Benefici Totali: (0.9 * 0.8) + (0.7 *
0.9) + (0.8 * 0.7) = 0.72 + 0.63 + 0.56 = 1.91
·
Danni Totali: (0.6 * 0.7) + (0.5 *
0.6) + (0.4 * 0.5) = 0.42 + 0.30 + 0.20 = 0.92
In questo esempio, i benefici totali (1.91) superano i danni
totali (0.92), suggerendo che l’azione potrebbe essere più buona che dannosa
per te.
Considerazioni Finali:
Ricorda che queste valutazioni sono soggettive e dipendono
dalle tue priorità e valori personali.
Sì, è possibile che un’azione
considerata buona possa provocarti un danno. Questo fenomeno è spesso legato
alla complessità delle situazioni e alle conseguenze non intenzionali. Ecco
alcuni esempi e considerazioni:
Esempi di Azioni Buone
con Potenziali Danni:
1. Esercizio Fisico:
o Beneficio:
Migliora la salute cardiovascolare, aumenta l’energia e il benessere generale.
o Potenziale Danno:
Se eseguito in modo eccessivo o senza adeguata preparazione, può causare
infortuni o stress fisico.
o
2. Donazione di Denaro:
o Beneficio:
Aiuta persone bisognose e supporta cause importanti.
o Potenziale Danno:
Se doni una somma eccessiva rispetto alle tue possibilità, potresti trovarti in
difficoltà finanziarie.
o
3. Lavorare Sodo:
o Beneficio:
Può portare a promozioni, riconoscimenti e soddisfazione personale.
o Potenziale Danno:
Può causare stress, esaurimento e ridurre il tempo disponibile per la famiglia
e gli amici.
Considerazioni:
·
Effetti Collaterali: Anche le
azioni ben intenzionate possono avere effetti collaterali imprevisti. È
importante considerare tutte le possibili conseguenze prima di agire.
·
Bilanciamento: Spesso è necessario
trovare un equilibrio tra i benefici e i potenziali danni. Ad esempio, fare
esercizio fisico moderato e con la giusta tecnica può massimizzare i benefici e
minimizzare i rischi.
·
Consapevolezza: Essere consapevoli
dei potenziali rischi e prendere misure preventive può aiutare a ridurre i
danni. Ad esempio, consultare un medico prima di iniziare un nuovo regime di
esercizio fisico.
Conclusione:
Le azioni buone possono avere conseguenze negative, ma con
una pianificazione attenta e una valutazione dei rischi, è possibile
minimizzare i danni e massimizzare i benefici.
Questo ci dice la logica classica.
Può esistere una legge
del karma intesa come legge di compensazione?
o Ogni
azione (buona o cattiva) genera un’energia che ritorna a chi l’ha
compiuta. Questo principio è spesso riassunto con l’espressione
"raccogli ciò che semini".
2. Equilibrio e Armonia:
o Il
karma tende a ristabilire l’equilibrio e l’armonia nell’universo. Le
azioni positive generano effetti positivi, mentre le azioni negative portano a
conseguenze negative.
o
3. Responsabilità Personale:
o Ogni
individuo è responsabile delle proprie azioni e delle conseguenze che ne
derivano. Questo incoraggia a comportarsi in modo etico e consapevole.
Esempi di Karma come
Compensazione:
·
Azioni Positive: Aiutare gli altri,
essere onesti e gentili può portare a esperienze positive e a una vita più
armoniosa.
·
Azioni Negative: Comportamenti dannosi
o egoistici possono portare a difficoltà e sofferenze future.
Il karma non è visto come una
punizione o una ricompensa, ma piuttosto come un meccanismo naturale di
equilibrio. È
una legge che opera indipendentemente dalle credenze religiose e si applica a
tutti gli esseri viventi.
Ma a me i conti non tornano: se la
legge del karma funzionasse così, avrei un buon futuro garantito facendo opere
buone.
Allora mi viene l’idea di una
legge del karma al contrario: il bene produce male e il male produce bene per
una questione di equilibrio generale delle azioni.
Secondo la mia teoria,
la legge del karma che informa tutte le religioni orientali ed era presente
anche in occidente, è profondamente sbagliata. Perché la legge del karma
che agisce come legge di equilibrio, funziona esattamente al contrario: le
azioni buone provocano reazioni cattive e, viceversa, le azioni cattive
producono vantaggi agli autori.
Questo secondo due
leggi della fisica: la legge di azione e reazione e la legge di conservazione
dell’energia che hanno una portata universale in ogni campo, da quello fisico a
quello mentale, da quello logico a quello psicologico, da quello dei sentimenti
e delle emozioni ( che come dice il nome sono azioni interiori) a quello delle
azioni esteriori.
o Il
karma cerca di mantenere l’armonia e l’equilibrio nell’universo. E non
è visto come una punizione o una ricompensa, ma come un meccanismo naturale di
bilanciamento.
o Ma
il bilanciamento va inteso al contrario: come il bene mette al mondo il male,
così l’azione positiva deve essere compensata da un’azione negativa per lo
stesso soggetto.
o Mi
dispiace di dover smentire questa legge che regge da millenni tutte le nostre
religioni e anche il senso comune, ma le leggi universali sono già state
dimostrate vere.
o Tutti
si aspettano del bene facendo un’azione buona, ma proprio per questo motivo l’azione
buona è falsa o ipocrita, e dunque non buona del tutto. Se io faccio la carità
a un mendicante, mi sento buono e generoso e, sotto sotto, mi aspetto una
ricompensa positiva. Invece non funziona così. Funziona all’incontrario: l’azione
buona fatta da un individuo sarà compensata da un danno subito dallo stesso
indviduo.
o Di
solito noi non ci facciamo caso ma tutte le sventure che ci capitano sono la
compensazione delle nostre precedenti azioni buone, e viceversa.
o Fateci
caso: i buoni pieni di malattie e di sventure, e i cattivi che, pur uccidendo migliaia
di persone, non hanno neanche un po’ di acidità di stomaco. Il caso di Gesù, il
buono per eccellenza, che muore fra atroci tormenti. E i tanti dittatori
sanguinari che godono di ottima salute.
o Ma
provate anche nella vostra vita privata.
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