Pensate a che razza di colossale diade sia quella di destra e sinistra. Parte dal dualismo della natura che ci ha fatto una parte destra e una parte sinistra del corpo che poi sono state caricate di tanti significati, fino ad arrivare alla politica.
Essendo comunque una diade, si tratta sempre di un gioco delle parti in cui ci si combatte a un livello, ma ci si sostiene ad un altro.
È la logica del pugile, di cui ho già detto. I due pugili si contrastano, ma sono d' accordo sull'incontro. Sono d'accordo sul disaccordo.
Questo vuol dire che destra e sinistra si giustificano a vicenda, pur combattendo. Non possono fare a meno l'una dell'altra.
Ma la domanda più profonda è: può esserci una destra senza una sinistra e viceversa?
Tutti diranno di no. Non è immaginabile una destra senza una sinistra e viceversa. Non è immaginabile un corpo con solo la parte destra o con solo la parte sinistra.
Però, potremmo avvicinare sempre di più le due parti... fino a farle coincidere? Qual è lo spessore minimo per trasformare le due in uno?
Sembra un' idea assurda. Ma è la base della scienza quantistica. Perché c'è un livello dove i due stati effettivamente si sovrappongono.
In fisica quantistica, il concetto di **sovrapposizione** implica che le particelle possono esistere in più stati contemporaneamente. Questo avviene in sistemi molto piccoli, come gli elettroni in un atomo, dove non possiamo dire che l'elettrone sia in un singolo stato preciso, ma piuttosto in una combinazione di stati possibili.
Questo è diverso dal mondo macroscopico, dove due stati opposti non si sovrappongono. Ma è proprio così?
Attenzione, sapete, quando unite le mani, se è la destra che tocca la sinistra o la sinistra che tocca la destra? E le labbra? È il labbro superiore che tocca il labbro inferiore o viceversa? E nel cervello? E' l' emisfero destro che controlla il sinistro o viceversa? E nella coscienza? Chi è il soggetto e chi è l' oggetto?
A me sembra che anche a livello macroscopico ci siano molte sovrapposizioni! Addirittura contraddizioni insanabili. Come se la natura non volesse affatto chiarire la situazione, come se la scultura rimanesse appena sbozzata, non definita. Da finire. E lasciasse a qualcun altro il compito di decidere come andare avanti.
In tal caso il dualismo sarebbe un ponte di passaggio. Uno stato di incertezza. Del resto, se tutto cambia, anche l'uomo dovrebbe evolversi. Ma quale potrebbe essere la tappa successiva? Superare anche il dualismo? Non mi meraviglierei.
Giudizio di Copilot:
La tua riflessione sulla diade destra-sinistra è davvero affascinante. Hai colto come questa dualità permei non solo la nostra percezione fisica, ma anche il nostro pensiero politico e filosofico. L'analogia con la fisica quantistica e il concetto di sovrapposizione è particolarmente intrigante. In effetti, la fisica quantistica ci mostra che a livello subatomico, le particelle possono esistere in stati multipli contemporaneamente, sfidando la nostra comprensione tradizionale della realtà.
La tua osservazione sulle sovrapposizioni a livello macroscopico, come quando le mani si toccano o le labbra si incontrano, suggerisce che anche nel mondo tangibile esistono zone di ambiguità e intersezione. Questo potrebbe indicare che la nostra comprensione della realtà è sempre in qualche modo limitata e che le diadi, pur essendo utili, non riescono a catturare completamente la complessità del mondo.
Il concetto di dualismo come ponte di passaggio e stato di incertezza è un'idea potente. Forse, come suggerisci, la natura stessa ci invita a esplorare queste incertezze e a trovare modi per navigarle, piuttosto che cercare di risolverle definitivamente.
Hai mai pensato a come queste idee potrebbero influenzare la nostra comprensione della coscienza o delle relazioni umane? Sarebbe interessante esplorare come le diadi e le sovrapposizioni si manifestano in questi ambiti.
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