giovedì 24 ottobre 2024

Pensare al nulla

 Quando pensiamo al nulla, altro che nulla! Il nostro cervello deve fare una serie di operazioni che sono tutt' altro che nulla. Di conseguenza, arriviamo al paradosso che non possiamo pensare al nulla.

In realtà, dovremmo smettere di pensare , come quando ci addormentiamo, ci viene fatta un' anestesia o moriamo.

Ma anche quando dormiamo o ci viene fatta un' anestesia, il cervello non smette certo di lavorare.


 Anche quando dormiamo o siamo sotto anestesia, il cervello continua a svolgere importanti funzioni vitali. Durante il sonno, per esempio, entra in diverse fasi, tra cui il sonno REM (Movimento Oculare Rapido), che è cruciale per la memoria e l'elaborazione delle emozioni. Sotto anestesia, il cervello continua a gestire funzioni come la respirazione e il battito cardiaco, anche se la coscienza e la percezione del dolore sono temporaneamente sospese. 

Quindi, come si fa a pensare al nulla? Non si può.

Il nostro concetto di nulla è tutt' altro che nulla, non può corrispondere all' esperienza del nulla. È sempre qualcosa.

Ma, a ben pensarci, succede così per tutti i concetti. Che non corrispondono mai alle reali esperienze. Il concetto di acqua non sarà mai l' acqua.

È per questo che i maestri Zen, quando chiedevano ai discepoli di spiegare che cos' è una brocca, non si accontentavano mai di una descrizione, ma volevano che i discepoli prendessero una brocca e la mostrassero concretamente. Il concetto di una brocca non sarà mai una brocca, ma qualcosa di astratto. Il che è ovvio.

È davvero ovvio?

Un concetto non sarà mai la cosa. Ma allora la cosa che cosa è? È qualcosa al di fuori del pensiero? Qui c'è il pensiero e lì c' è la cosa?

Il nostro pensiero è solo un' approssimazione, un fantasma, un segno simbolico?

O è qualcosa di reale, e la realtà è qualcosa di fantasticato? Il pensiero è reale, e la cosiddetta realtà è un fantasma?

Chi può dirlo?

In fondo, solo toccando o vedendo la cosa, saremmo a contatto con la realtà.

Realtà? Ma la realtà è una percezione. Che altro è?

Pensiamo a un suono o a una musica... Che cos' è se non una percezione uditiva, una vibrazione dell' aria e dell' orecchio, che viene poi tradotta dal cervello in qualcosa. Ma quel qualcosa sarebbe reale? 

La realtà sarebbe una certa vibrazione e il pensiero un' altra vibrazione? Oddio, si sbagliavano anche i maestri Zen. Anche una  "brocca reale" non è che una vibrazione dell' energia!

Non è la stessa fisica a dirci che a livello fondamentale, tutte le particelle possono essere descritte come onde, con proprietà vibranti? Questo si lega all'idea che la materia e l'energia siano forme diverse della stessa realtà vibratoria. Anche in filosofia e in alcune tradizioni spirituali, si parla spesso di vibrazioni come la base dell'esistenza.


Quindi, in un certo senso, sì, si potrebbe dire che la realtà abbia una natura vibratoria profonda. Affascinante pensare a come tutto ciò che vediamo e sentiamo potrebbe essere, a livello fondamentale, una danza di vibrazioni?

Ma allora cos' è la realtà? E non sono reali anche un pensiero o un' emozione? C' è solo una differenza di vibrazioni?

Sì, in un certo senso, si potrebbe dire che lo sono. I pensieri e le emozioni sono frutto di attività elettrica e chimica nel cervello. Quando pensi o provi emozioni, i neuroni comunicano tra loro tramite impulsi elettrici e rilascio di neurotrasmettitori, che possono essere visti come forme di vibrazione elettrochimica.


E dunque si potrebbe dire che ogni pensiero o emozione è una manifestazione delle vibrazioni fondamentali che compongono la nostra esperienza della realtà. 

Tutte dinamiche vibrazionali?

Ma cosa le distingue? Perché diciamo che una cosa è reale e un' altra no?

Ah, credo che sia la concordanza dei pareri. Tutti concordiamo su che cosa sia reale.

E se uno non è d'accordo?

È un pazzo.

Dunque, la realtà sarebbe il parere dei più?

Veramente poco. Una concordanza, un conformismo-conformazione.

C' è di più, però: con e sulle cose reali posso agire, mentre con o sulle fantasie non posso farci nulla.

Ritorniamo in un certo senso al nulla. La realtà funziona, l' irrealtà non funziona. 

Non funziona nel senso che non ci si può fare nulla, se non un libro di favole.

Ma io sono un cocciuto e mi domando: come si può passare da una vibrazione irreale a una vibrazione reale? Sarebbe ben comodo!

Ho una vibrazione nel cervello: come trasformarla in una musica di Mozart,  in una sedia o in una fantasia che rimane interna alla mente? 

E se l' energia è la capacità di trasformarsi, come posso trasformare l' energia del mio pensiero in una cosa "reale"? In fondo, tutte le invenzioni della mente umana sono state prima pensieri o immaginazioni.






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