lunedì 14 ottobre 2024

"Non siamo computer"

 

Pubblico questo articolo dal Giornale di Vicenza perché parla della teoria di Federico Faggin, il quale sostiene che la coscienza viene prima del cervello. Purtroppo, quando gli si chiede di provarlo, si trincera dietro il fatto che, essendo un fenomeno quantistico, non è riproducibile. “Non posso dimostrare ciò che è indimostrabile”.

 Chissà se un giorno non lontano il nome di Federico Faggin sarà ricordato a livello internazionale non solo come creatore del microprocessore, com'è oggi, ma anche come fondatore di un nuovo sapere. Lui l'ha battezzato Nousym: si propone di dare una risposta alle domande ancora irrisolte della fisica quantistica sul come le particelle elementari si originano dai cosiddetti "campi quantistici". Per Faggin occorre semplicemente cambiare paradigma scientifico e porre come postulato che quei campi da cui tutto si genera abbiano due caratteristiche di base: sono dotati di coscienza e anche di libero arbitrio.

È una teoria che fa discutere, e che attira moltissima attenzione. E infatti l'auditorium comunale di Chiampo era strapieno quando Faggin è tornato dopo un anno per presentare il nuovo libro dedicato a questa teoria (lanciata con "Irriducibile"): "Oltre l'invisibile, dove scienza e spiritualità si uniscono". Dopo il saluto del sindaco Filippo Negro e degli organizzatori (con Cif e altri) Giuliana Fontanella e Stefano Pelloso, Faggin si è sottoposto a una maratona di risposte sfociata in una lunghissima sequenza di domande poste direttamente dal pubblico. Domande anche critiche, visto che ad esempio l'ex primario vicentino di neurochirurgia Lorenzo Volpin gli ha obiettato che, nella sua esperienza medica, quando viene meno una parte del cervello iniziano a venire meno anche i segni della presenza di una coscienza completa.

Proprio qui infatti sta uno dei punti centrali della nuova teoria scientifica di Faggin: dopo anni di tentativi per poterla "trasportare" in un computer almeno a livello di "qualia" (cioè di sensazioni: il sapore, l'odore, ecc.), il fisico vicentino ha concluso che la coscienza non è affatto una questione di segnali elettrici e biochimici, e quindi non è un epifenomeno che si genera dal cervello. Ma è in grado di provare la teoria, andando al di là dei dubbi di esperti in tema di cervello come Volpin? Proprio a Chiampo, Faggin ha spiegato qual è il prossimo passo che intende fare. «Io - ha sottolineato - voglio fare scienza, non religione e spiritualità. Non posso dimostrare ciò che è indimostrabile, ma la fisica ha già dimostrato che lo stato quantistico non si può riprodurre in laboratorio. La coscienza non si può dimostrare direttamente, ma con esperimenti indiretti. Voglio dimostrare che le piante sono coscienti: c'è già evidenza che lo sono, ma lo voglio dimostrare in maniera più diretta, attraverso i loro fotoni che sono fenomeni quantistici come lo è la coscienza. Dimostrando questo, falsifichiamo tutte le teorie che dicono che la coscienza proviene dal cervello, perché le piante non hanno cervello. Una teoria come la mia può essere supportata con la falsificazione di tutte le altre teorie: è l'unica che rimane in piedi, dopo aver falsificato tutte le altre». 

 Comme

 

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