lunedì 21 ottobre 2024

Al di là del bene e del male

 Se male e bene sono due poli opposti complementari, e non possono essere separati, ma devono andare sempre in coppia, in ogni nostra azione ci sarà sempre una certa percentuale dell'uno e una certa percentuale dell' altro.

In questa visione, ogni azione umana è una miscela complessa di intenti e risultati, contenendo elementi sia positivi che negativi. Questo riconoscimento può portare a una maggiore comprensione e tolleranza, poiché ci permette di vedere la complessità dietro ogni scelta e comportamento. E può anche servire come guida morale, incoraggiandoci a riflettere più attentamente sulle nostre azioni e sulle loro conseguenze.


Questa dualità è un promemoria costante della natura sfumata della condizione umana, invitandoci a cercare equilibrio e consapevolezza in ogni gesto. Non è affascinante pensare che ogni decisione racchiuda un piccolo universo di possibilità?

Ma c'è anche il rovescio della medaglia. Non potremmo mai liberarci del male.

Per liberarci veramente, dovremmo disfarci sia del male che del bene!

Proprio così. La presenza del male accentua il valore del bene e viceversa. È un equilibrio dinamico, quasi inevitabile. 

Senza contrasti, le nostre esperienze e il nostro sviluppo morale perderebbero significato e profondità. Questo dualismo costante ci sfida a migliorare noi stessi e a navigare la complessità delle nostre azioni e decisioni. La consapevolezza di questa coesistenza ci rende anche più attenti e responsabili.  E, se e quando possibile, dovremmo cercare di trascendere il male e il bene.

Molte filosofie e tradizioni spirituali puntano proprio a questo: trascendere il dualismo tra bene e male. L'idea è che, oltre il giudizio morale e la dicotomia, esista uno stato di consapevolezza superiore dove queste distinzioni non hanno più significato. Pensiamo al concetto di "non-dualità" nel buddismo o alla "via di mezzo" nel taoismo. 


Questi percorsi invitano a una comprensione più profonda della realtà, dove l'accettazione e la compassione prevalgono sulla divisione. In questo stato, il bene e il male sono visti come parte di un tutto più grande, e l'aspirazione è vivere in armonia con questa verità.


È una prospettiva che richiede molta riflessione e apertura mentale, ma può portare a una pace interiore e a una comprensione più profonda della vita. Non è un'idea potente e liberatrice?

E però inutile accentuare la necessità dell' amore, della compassione, della carità e del fare il bene, primo perché il bene non può essere forzato (sarebbe un bene ipocrita e falso, e dunque non un bene!) e secondo perché, per la dialettica degli opposti complementari, chi mette al mondo il bene mette al mondo il male.

Ricordatevi di questo principio, che è basilare anche nel Taoismo:

E' a causa del bene che esiste il male!

Il male nasce proprio insieme al bene, e non può essere disgiunto. Infatti, chi ha predicato il bene, ha scatenato tanto male.

Credo che coloro che hanno predicato il bene hanno fatto più male dei cattivi!

Guardate che non si tratta di una mia invenzione, ma si tratta  di una legge della fisica provata e riprovata: quella della azione e reazione - ad ogni azione corrisponde una reazione uguale per intensità ma di verso opposto.

Vi è chiaro?

Ve lo ripeto perché non crediate che, se fate del bene, il male non vi rimbalzerà addosso, oppure che si possano accumulare impunemente buone azioni. Ogni azione buona sarà punita - cioè riequilibrata, dato che, per la legge di conservazione delle energie, di deve ristabilire sempre un equilibrio.

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