Se ci troviamo in una stanza, possiamo fare qualunque cosa al suo
interno – mettere o togliere mobili, muoverci o restare immmobili, piangere o
ridere, fare rumore o stare zitti, ecc. -, ma lo spazio della stanza non ne sarà
toccato. La stanza è sempre la stessa, non viene cambiata da ciò che vi avviene
dentro. Questo succede perché è uno spazio vuoto.
Quello spazio rimane sempre immutabile e imperturbabile. E vi possiamo
ricorrere ogni volta che vogliamo.
Lo stesso succede per la nostra stanza interna, il nostro sé. Qualunque
cosa facciamo, lui non ne viene toccato. Possiamo pensare, soffrire, gioire,
immaginare, sentire, percepire… tutto ciò che vogliamo, ma lo spazio vuoto al
centro del nostro essere, lo spazio di consapevolezza rimane imperturbabile. E
in pace.
La cosa meravigliosa è che, indipendentemente da ciò che succede,
possiamo sempre ritrovare questo centro libero e tranquillo. È una grande
risorsa, a nostra disposizione e gratuita, sempre presente.
Tutto sta a capirlo e a riuscire, quando ne abbiamo bisogno, a
distinguere tra il nostro io agitato e tumultuoso e questo nostro sé sereno e
felice. Non si tratta di un concetto di alta metafisica. Si tratta di un porto
sicuro.
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