Noi crediamo che la felicità sia il contrario della sofferenza e ci
immaginiamo che sia uno stato di gioia, di tripudio e di esaltazione.
Ma non è così: questa sarebbe una felicità di breve durata, che ben
presto lascerebbe il posto ai suoi contrari – l’infelicità, la sofferenza,
l’insoddisfazione, la mancanza…
La vera felicità consiste nel non sentire nessuna mancanza, nessuna
insoddisfazione, nessun desiderio. È uno stato di pienezza senza contrari.
Questo è possibile solo quando sparisce il senso dell’io, con i suoi desideri,
le sue illusioni e le sue insoddisfazioni. Come succede per esempio nel sonno
profondo. È per questo che tutti aspiriamo, quando siamo stanchi e tristi, ad
un sonno senza sogni, senza le solite miserie dell’ego.
Ma, a questo punto, non è più possibile neppure abbandonarsi ad un sonno
del genere e continuiamo ad essere tesi anche quando dormiamo. Veniamo ancora
dominati dai desideri e dai sogni di un io che non vuole lasciare la presa.
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