Secondo il buddhismo, e in realtà secondo ogni morale, i “tre veleni”,
ossia i tre peggiori difetti degli uomini sono l’avidità, la malevolenza e
l’illusione. Lo scopo della pratica dovrebbe essere quello di trasformare
l’avidità in generosità, la malevolenza in benevolenza e l’illusione in
saggezza. Ma è un lavoro difficile.
Infatti, il sistema economico in cui operiamo fa dell’avidità la sua
essenza: accumulare, acquisire, possedere il più possibile.
Anche per quanto riguarda la benevolenza, troviamo che il pensare male,
il diffidare e il criticare sono i nostri valori più condivisi. Chi si avvicina
con un cuore aperto e fiducioso agli altri, ben presto viene punito o
considerato un ingenuo.
E, per quanto riguarda l’illusione, diciamo che tutto il nostro sistema
di informazione, i media, la politica, l’arte, la mitologia religiosa e buona
parte della cultura, non fanno altro che diffonderla a piene mani. Lo scopo di
chi ha il potere, politico, economico, religioso e sociale, sembra essere
quello di coltivare illusioni.
Risvegliarsi alla realtà significa distinguere tra realtà e illusione.
Ma, se questo può avvenire a livello individuale, c’è poi il compito di farlo
capire a livello sociale.
In ogni caso si tratta di andare controcorrente, perché gli uomini sono
dominati da avidità, malevolenza e illusione, e non se ne rendono conto.
L’illuminazione comporta una liberazione della consapevolezza dal luogo
comune, dal sentito dire, dalla cultura di massa, dalle convenzioni inutili. E
significa vedere con i propri occhi come la consapevolezza degli uomini
venga ingabbiata e manipolata.
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