Che differenza c’è tra il Sé universale (per esempio dell’Advaita
Vedanta) e il Dio delle religioni tradizionali?
La differenza è che il Dio delle religioni è “totalmente Altro” rispetto
a chi lo ricerca, mentre il Sé universale (che s‘identifica con quello
personale) è proprio la nostra parte più intima e più profonda.
Una differenza non da poco.
Per ritrovarlo, dobbiamo dismettere la tensione separatrice che cerca all’esterno
e ritornare a noi stessi.
Il teista cerca un Dio al di fuori di sé. Il meditante cerca il proprio
sé più intimo, che a sua volta è parte del Sé universale.
Di fatto, è proprio la nostra convinzione che crea il mondo così com’è,
diviso in tante entità separate e diviso anche interiormente. Chi crede nel Dio
delle religioni, crea un mondo di dualità, di divisioni, di contrapposizioni,
di separazioni e di isolamento; divide se stesso e se stesso dagli altri e dal suo
Dio.
Chi coglie invece il Sé universale va oltre le innumerevoli contrapposizioni
della mente comune, tende ad un’esperienza di unificazione e vede tutte le esperienze
come modulazioni di un unico essere - che è dappertutto e… in sé.
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