Anatta (“non io”) nel buddhismo non significa che non esiste un io
empirico, ma che quell’io è insostanziale, impermanente, transitorio e
inconsistente come tutto. Insomma, abbiamo un io provvisorio che vive in un
mondo provvisorio.
Ma, soprattutto, significa che non esistono enti isolati, e che tutto è interdipendente.
Ma, soprattutto, significa che non esistono enti isolati, e che tutto è interdipendente.
Dunque, la liberazione di uno dipende dalla liberazione di tutti e influisce
sulla liberazione degli altri. Infatti, siamo all’interno di una rete che
collega tutte le cose. E non possiamo far finta che gli altri non esistano.
Dobbiamo procedere collettivamente.
Essere consapevoli non significa semplicemente essere consapevoli dei
nostri problemi personali, ma inquadrali nei problemi generali.
Risvegliarsi è comprendere che noi non siamo diversi dal mondo.
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