giovedì 25 giugno 2015

Economia religiosa

Tutto ormai risponde al principio economico. I conti devono essere in ordine, le passività non devono superare le attività, gli investimenti devono fruttare e i debiti… i debiti sono i peggiori peccati, quelli che non si perdonano.
Sembra che abbiamo fatto del principio economico anche il principio religioso. Ma in realtà è il principio economico che ha informato di sé la religione.
Si parla di accumulare debiti, come se si trattasse di un conto in banca, come se Dio fosse il supremo Banchiere che se ne sta lì a calcolare profitti e perdite di ciascuno.
E il Paradiso cos’è, se non la Pensione ultima che sarà più o meno elevata a seconda del capitale accumulato e degli interessi?

C’è un’unica cosa che non costa niente: il nostro essere. Ma noi facciamo di tutto per dare un costo anche ad ogni nascita, per far pagare a ciascuno una tassa.

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