Nessuno ti conosce. Non i tuoi genitori, non i tuoi amici, non chi ti
ama – e nemmeno tu stesso.
Ma il punto è che non esiste uno strumento per conoscerti. Ognuno
conosce un aspetto, una parte, non l’insieme. E questo vale anche per te stesso:
tu sei colui che si sforza di conoscerti, ma che non ha una visione d’insieme.
Anzi, per conoscerti, ti dividi in due: soggetto e oggetto.
Dunque, il tuo sé (nella sua presunta interezza) sfugge sempre.
Ma questo succede non perché ci sia un nucleo che sfugge, un centro che
un giorno conoscerai. Ma perché quel nucleo proprio non esiste.
Tu sei una danza di atomi, una combinazione di processi e di interazioni
che non può essere stabile, né durare a lungo. Anche il sole un giorno finirà
nello stesso modo.
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